Filippo La Porta, Il Messaggero 27/1/2011, 27 gennaio 2011
«DIMMI TUTTO» OVVERO COME INIBIRE IL DIALOGO
ECCO un esempio di frase particolarmente scostante dietro un’apparenza di estrema affabilità. L’altro giorno ho chiamato al cellulare un amico che non sentivo da qualche tempo. Avevo semplicemente voglia di riascoltare la sua voce, di sentire come stava. Lui risponde, capisce chi sono e subito fa “Ah, ciao, dimmi tutto”. Ma come “dimmi tutto”? Non avevo molto da dirgli, anzi quasi nulla. Non è che intendessi comunicargli qualche notizia in particolare, non che avessi l’intenzione di parlargli di un problema. A volte ci si telefona così, senza un motivo speciale, anche solo per conversare un po’. Quella locuzione – “dimmi tutto” – era disarmante e formulata in modo perentorio. Ma il punto è che inibisce l’interlocutore. Se qualcuno mi apostrofa al telefono con “Dimmi tutto”, a me non viene più in mente niente. Sono colto da un’improvvisa afasia. Il messaggio che ci rivolge il nostro amico (o conoscente) è a ben vedere di una chiarezza brutale, e si potrebbe riassumere così: Sono oberato, non ho molto tempo da perdere, vai al sodo… e in ogni caso prova a dire tutto subito, o almeno nei famigerati primi 30 secondi, dopo i quali l’attenzione comincia lentamente a scemare, come ci hanno insegnato i neuroscienziati (anche se cade verticalmente solo dopo un po’, secondo la “regola dei 10 minuti”, per la quale un docente che svolge una lezione frontale davanti a un pubblico di studenti dovrebbe ogni 10 minuti raccontare una storiella, fare una pausa, rilanciare un nuovo terreno, etc.; vedi John Medina Il cervello. Istruzioni per l’uso, Bollati Boringhieri). Vorrei sottolineare un elemento. Oggi mostrare di non avere tempo da perdere dà importanza! Il business man è sempre indaffarato, o meglio deve simulare di esserlo, deve evocare superimpegni e attività lavorativa febbrile. In un certo senso chiunque gli fa perdere tempo.
Dunque, di fronte a un messaggio così aggressivo anche se mascherato da un tono blandamente affettuoso, suggerisco una contromossa spiazzante: – “Dimmi tutto”. “Ah vuoi sapere proprio tutto tutto?” - (l’altro, un po’ sconcertato) “…beh, sì”. “Allora mettiti pure comodo perché ho bisogno almeno di una mezz’oretta”.