Fabrizio Coscia, Il Mattino 26/1/2011, 26 gennaio 2011
MA LA CASA DI SEGRATE: «RESTA UN NOSTRO AUTORE IMPORTANTE»
Cronaca di un divorzio annunciato? Roberto Saviano, dunque, pubblicherà il suo prossimo libro con Feltrinelli. «Sono molto contento che le storie di ”Vieni via con me” stiano diventando libro - ha spiegato - perché non è stato facile farle arrivare al grande pubblico». Ovviamente soddisfatto l’editore Carlo Feltrinelli: «Siamo felici e orgogliosi di pubblicare Roberto Saviano. La sua voce parla a milioni di persone. Faremo di tutto per aiutarlo a svolgere al meglio il suo fondamentale lavoro di racconto della realtà italiana». Parole che sembrano prefigurare l’inizio di una collaborazione duratura, come dimostrerebbe anche la prefazione firmata da Saviano per il libro intervista di Goffredo Fofi al prete anti-’ndrangheta don Giacomo Panizza, che uscirà a fine febbraio sempre con Feltrinelli. Da Segrate, però, arriva puntuale la smentita su qualsiasi ipotesi di divorzio: «Confermo che Roberto Saviano è e resterà un importante autore della nostra casa editrice» ha dichiarato Riccardo Cavallero, direttore generale Libri Trade Mondadori. Cavallero ha poi spiegato che Einaudi (gruppo Mondadori) pubblicherà a breve un libro di saggistica di Saviano che nasce dalle sue lezioni alla Normale di Pisa. Il caso Saviano continua, dunque, a colpi di dichiarazioni e smentite. Anche se, a far propendere per la tesi di una semplice parentesi alla Feltrinelli, e non di una fuga, è il contratto che blinderebbe Saviano alla Mondadori per il prossimo libro, incentrato sul traffico internazionale della cocaina, o, secondo fonti più recenti, sulla ’ndrangheta. Pure tra gli scrittori Mondadori più autorevoli, c’è, del resto, chi considera la polemica una questione sostanzialmente extra-editoriale. «Tutti e due hanno diritto di esprimere le loro opinioni - sostiene Raffaele La Capria - ciascuno dal proprio punto di vista. Quello di Saviano è legittimo, ma anche le dichiarazioni di Marina Berlusconi da un lato sono comprensibili, perché è giusto che una figlia difenda il padre, soprattutto quando lo considera innocente. È anche vero però che essendo capo di una grande casa editrice si è trovata in un evidente conflitto d’interessi. I due ruoli dovrebbero essere scissi. Tutto sommato, però, non credo che questo scontro possa pregiudicare la futura collaborazione tra lo scrittore e la casa editrice. Nella sua protesta, infatti, Marina Berlusconi non ha interferito nell’attività di Saviano come autore. Non è stato, cioè, un intervento censorio nei confronti dello scrittore». Pieno appoggio a Saviano, infine, dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, ieri a Napoli per una lectio magistralis alla facoltà di Giurisprudenza. «Il caso Saviano mostra che si ha paura della parola - ha sostenuto - e si cerca di colpire, di delegittimare chi è portatore di questa parola. Il silenzio è ossigeno per la simbiosi tra mafie, economia e potere».