Il Riformista 25/1/2011, 25 gennaio 2011
PAPI, PATTI E QUESTIONE MORALE
Luciani, Albino (1912-1978) Già patriarca di Venezia, eletto papa nel 1978 col nome di Giovanni Paolo I, Albino Luciani è stato il primo pontefice che per un errore di progettazione non conteneva il chip anticomunista installato in tutti i suoi predecessori. Dopo un mese l’hardware è andato in bomba e ne ha provocato la sostituzione col più affidabile Giovanni Paolo 2.0.
Gentiloni, Patto Accordo tra Giovanni Giolitti e la Chiesa per le elezioni del 1913, atto a superare il “non expedit” voluto da papa Pio IX che imponeva ai cattolici di non partecipare al voto. Grazie alla garanzia di evitare ogni comportamento anticlericale, Giolitti riuscì a ottenere una stabile maggioranza in Parlamento di cui faceva parte anche un trisavolo di Clemente Mastella. L’anno dopo il Governo cadde, non avendo ottenuto la fiducia sulla mozione di spostare la capitale da Roma a Ceppaloni.
Morale, questione Lanciata da Enrico Berlinguer nella prima metà degli anni Settanta, la questione morale era la richiesta ai partiti di governo (e, successivamente, anche a Psi e allo stesso Pci) di interrompere le consuetudini di corruzione, concussione e malversazione che da sempre caratterizzano la politica italiana. Trasmesse agli eredi del Partito comunista italiano attraverso la tradizione orale, oggi la questione morale riguarda il morale a sprofondo dei militanti del Partito democratico ogni volta che beccano un loro dirigente con le mani nella marmellata.
(Tratto da “Mission to Marx “di Luca Bottura, Aliberti editore.)