Marcello Bussi, MF 25/1/2011, 25 gennaio 2011
SI ALLENTA LA PRESSIONE SUGLI SPREAD
Gli spread di Italia e Spagna ieri mattina sono scesi ai minimi da due mesi, per poi risalire in serata sulle notizie di nuovi contrasti tra la Commissione europea e la Germania in tema di rafforzamento del Fondo salva-Stati (Efsf). Il differenziale di rendimento del decennale spagnolo rispetto all’analogo Bund tedesco è comunque sceso per la prima volta in due mesi sotto i 200 punti base, fino a 194, per poi assestarsi in serata a 199, comunque in calo dai 203 di venerdì scorso, ma sempre sopra la soglia d’allarme del 5%, al 5,140%.
Mentre quello dell’Italia ha toccato un minimo a 146 per poi ritornare ai livelli di venerdì a 152, al 4,671%. La notizia più rilevante della giornata di ieri è arrivata da Madrid, dove finalmente il governo Zapatero ha varato il piano di salvataggio delle casse di risparmio, le cajas. Il ministro delle Finanze, Elena Salgado, ha spiegato che, grazie all’adozione anticipata delle norme di Basilea 3 e, quando necessario, agli acquisti di partecipazioni azionarie delle cajas da parte del Frob, il Fondo pubblico per la ristrutturazione del sistema bancario, «tutti gli istituti saranno in grado di superare i nuovi stress test europei». La Salgado ha sottolineato che i fondi necessari per il sistema bancario «non saranno superiori a 20 miliardi», fra apporto privato e intervento del Frob. Il governo spagnolo ha inoltre previsto per le istituzioni bancarie l’aumento dei livelli minimi di capitale all’8% e il Frob immetterà capitale nei bilanci delle banche che superano tale soglia.
Entro settembre la Banca centrale spagnola preciserà quali casse non saranno in grado di procedere alla ricapitalizzazione. Per queste scatterà l’intervento del Frob, attraverso l’acquisto di azioni. L’intervento del Fondo non potrà avere una durata superiore a 5 anni. Moody’s ha subito giudicato con favore il piano di salvataggio delle cajas, spiegando che se prima c’era un graduale riconoscimento delle potenziali perdite, adesso quest’ultimo è «istantaneo» e seguito da un’immediata ricapitalizzazione. Intanto la decisione dei Verdi di uscire dal governo di Brian Cowen rischia di portare l’Irlanda a elezioni anticipate rispetto alla data già fissata dell’11 marzo, emttendo a rischio il piano di austerità varato per poter ricevere gli 85 miliardi di aiuti dalla Ue e dal Fmi. Mentre cresce la tensione in vista dell’incontro di stasera a Berlino tra il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che continua a opporsi a un rafforzamento immediato del Fondo salva-Stati.