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 2011  gennaio 27 Giovedì calendario

Ci vuole un gatto per difendere l’Inghilterra Nell’aula il portavoce governativo sta parlando ai giornalisti del Pil britannico, quando il corrispondente del Daily Mail alza la mano ed esclama: «Sì, sì, interessante, ma con i topi che ballano davanti a Downing Street come la mettiamo?»

Ci vuole un gatto per difendere l’Inghilterra Nell’aula il portavoce governativo sta parlando ai giornalisti del Pil britannico, quando il corrispondente del Daily Mail alza la mano ed esclama: «Sì, sì, interessante, ma con i topi che ballano davanti a Downing Street come la mettiamo?». Senza alcun turbamento il portavoce risponde: «Semplice, prenderemo un gatto». Applausi in platea e discussione avanti tutta sul nuovo Primo Gatto inglese. Il Pil? Un’altra volta. Se credete che stia lavorando di fantasia, vi sbagliate di grosso. Come i cani e i gatti alla Casa Bianca, i gatti del numero 10 a Downing Street sono un fatto nazionale che merita la prima pagina dei quoI topi di Downing Street tidiani e pacate riflessioni davanti al tè pomeridiano. I topi di cui parlava il giornalista del Daily, in realtà sarebbero un solo topo colto dagli obbiettivi della BBC e della ITN, durante tre diversi collegamenti con la sede del primo ministro. C’è chi sostiene che i topi visti davanti al numero 10 siano addirittura tre diversi e il Web, su cui girano i video dei roditori, sono stati battezzati con i nomi di David, Nick e George, in “onore” di Cameron (Primo Ministro), Clegg (Partito Liberal Democratico) e Osborne (Cancelliere dello Scacchiere). In realtà, nonostante le promesse del suo portavoce e la presenza di una fazione governativa “pro gatto”, Cameron non pare intenzionato a portarsi a Downing Street alcun gatto. Fonti governative affermano che «il Primo Ministro non è particolarmente preoccupato per la presenza di roditori davanti al numero 10». La verità sta forse nello scarso feeling della moglie di Cameron con i felini, ma la faccenda è ancora aperta. La tradizione dei gatti di Downing Street è secolare e risale a Enrico VIII, quando il cardinal Wolsey era il suo cancelliere. Più recentemente, un felino molto noto, è stato Rufus, soprannominato Treasury Bill, che “servì” il regno sotto l’egida del Primo Ministro Ramsay Macdonald negli anni ’20. Si trattava di un formidabile cacciatore di topi che, complice il Segretario del Tesoro, riuscì a ottenere doppio vitto attraverso un editto ufficiale dei Lords. Chamberlain e Churchill, fino al 1943, ebbero “nei loro uffici” Munich Mouser e poi Emily, una randagina trovata per strada in cattive condizioni. Un famoso felino di Downing è stato Wilberforce che visse al numero 10 sotto l’egida di Edward Heath e di Margaret Thatcher. Era un gatto bianco e nero, vero e proprio terrore dei roditori. La Thatcher gli portò una scatoletta di eccellenti sardine acquistate in un negozio durante un suo viaggio diplomatico a Mosca. Wilberforce morì a 15 anni, nella campagna inglese, dove gli giunsero un numero impressionante di lettere d’addio. Forse il più noto gatto del numero 10, è stato Humphrey. Bianco e nero, mantello folto, visse accanto alla Thatcher e John Major. Tra scomparse e riapparizioni, la sua vita fu piena di sorprese, così come la sua morte, ufficialmente avvenuta nel sonno a 18 anni, ma ancora oggi avvolta nel mistero. Di certo la moglie di Blair odiava i gatti e così... ma qui si cade nel gossip più retrivo e, se qualcuno deve ballare davanti alla mia casa, preferisco siano tope piuttosto che topi. Senza offese per nessuno.