Simona Bertuzzi, Libero 27/1/2011, 27 gennaio 2011
SALVATE ARIANNA DAL PAPÀ CHE L’HA FOTOGRAFATA CON 600 VIP
Gli dico subito che mi sembra aberrante fotografare la figlia di sette anni con tutti i vip della terra al solo scopo di entrare nel guinnes dei primati. E mi risponde che non c’è niente di male se «lei si diverte, gira il mondo e ogni volta impara qualcosa». In fondo la storia di Arianna e dei suoi sette anni di vita e scatti vip è nata così, da una piccola «libidine» (cito testuale) di mamma e papà. Che si è ingigantita nel tempo fino a diventare l’obiettivo di famiglia. Strana storia quella dei Siragusa. L’aneddoto sul primo scatto con Pippo Franco circola in questa casetta di Genova come la favola della nonna nelle famiglie normali: «Eravamo a una trattativa immobiliare con Pippo», racconta papà Fabrizio (che tra una ricerca e l’altra di eventi e personaggi fashion trova pure il tempo di lavorare nel settore case). «Gli ho chiesto se potevo fargli una foto con Arianna e lui ha acconsentito». La piccola avrà avuto tre anni. Cosa vuoi che si capisca a quell’età. Poi però è cresciuta. Caso strano un bel giorno si è rivista Franco in tv («al Bagaglino», pensate) e come per miracolo ha sollevato il dito e lanciato un gridolino: “Pippo, Pippo”. È stato lì che mamma e papà hanno capito che non dovevano mollare. Ma trasformare la piccola libidine di famiglia in una mission storica e unica al mondo.
Da allora la vita di Arianna è stata presa e sbaraccata. Tolta dai suoi sette anni di scuola, giochi e festicciole banali e catapultata al nobile livello di viaggi, foto e personaggi famosi. Da sciorinare in classe coi compagni e alle serate con gli amici importanti. In attesa ovviamente del Guinnes dei primati. Hai capito che fortuna Arianna? In sette anni ha già posato con «quasi 600» personaggi famosi. Perché Pippo è solo l’inizio. C’è stato Raikkonen. Durissima quella volta. «Era praticamente irraggiungibile». Un ambaradan di controlli, recinzioni e chissà che altro. «Ci siamo dovuti arrangiare», racconta Fabrizio «e vestirla di rosso e bianco per fare credere agli uomini della vigilanza che in qualche modo faceva parte del team». E loro ovviamente ci hanno creduto. D’altronde come fai a dire di no a un frugoletto di sette anni con la faccia d’angelo e i capelli come la seta? È praticamente impossibile. È praticamente un passepartout. I Siragusa sono riusciti persino a sciogliere le guardie del corpo di Saviano, mica facile per tipi che tengono a bada la mafia 24 ore al giorno. Anche lì tutto da copione. «C’era una folla pazzesca», dice Fabrizio. «Le guardie che fissavano tutti in cagnesco. Ma dopo un po’ ci hanno sorriso e ci hanno invitato ad entrare: “che fate”, hanno detto, “state lì fuori con quella piccolina? In fondo se è solo una foto....”». Benedetti loro. Anche Woody Allen ha ceduto in fretta. O meglio: ci sono voluti tre quarti d’ora buona, a fine spettacolo, perché il genio di Hollywood si concedesse allo scatto dei Siragusa ma una volta acconsentito è stato una passeggiata. E pensare che per un minuto di posa ci sono volute «tre notti di pernottamento nella suite superior dell’hotel di Montecatini Terme», mica quisquiglie. E divertimenti e gite turistiche con famiglia e amici intimi convocati al gran completo nella cittadina termale. «Arianna è impazzita dalla felicità. Ma ci è costato 600 euro». Per fortuna non tutti gli eventi sono lontani da casa. Tolta la trasferta a Montecarlo per la foto con Ricky Iglesias e quella a Roma per la Montalcini anche lì giorni di attesa per avere l’appuntamento dalla fondazione gli altri scatti sono tutti avvenuti «a due passi da Genova o a Milano». Sarà pur vero. Ma come fate a campare? «Si campa, si campa... Certo non ci guadagniamo niente». Anche il Guinnes è tutto da vedere, sapete. «Se per caso si apre il processo per ammettere la categoria di Arianna dovremmo comunque sborsare parecchi soldi per tutto l’iter. E poi chissà se lo vinciamo. Certo la bimba aiuta, perché me l’hanno detto subito che io da solo fotografato coi vip non valgo nulla invece con la bimba è tutto un altro affare». Facile polemizzare sulle star. Le piccole modelle di Vogue, ammiccanti e in tacchi a spillo. La piccola Cruise casualmente sorpresa dal fotografo a provare le
scarpe di mami (anche lei già diva?). O il primogenito di Elton John e consorte esibito sulle prime copertine di mezzo mondo. Per non dire di Baby Kidman partorita da un utero in affitto tanto per ingrandire un po’ la famiglia più patinata di Hollywood. E allora Arianna? Arianna è un’altra storia. E anche se sul tavolo di casa Siragusa ci sono 50 lettere di genovesi furibondi con mamma e papà per quella infanzia fotografata e un po’ tradita (la storia è uscita sul Secolo XIX), quel che conta è che alla fine la piccola «si diverte molto».
Fortunata lei. Che un giorno potrà mostrare ai suoi figli le foto con Raikonnen anziché con nonno e nonna. O con De Niro al festival di Sanremo 2011. Sarà per questo che mamma Sonia si tiene un po’ in disparte e si limita a raccomandare cappellino e sciarpa alla piccola Arianna nelle gelide serate genovesi. Sarà per questo. E ci scusi signor Fabrizio. Lei è un tipo simpatico e siamo sicuri che non guadagnerà mai un euro da tutta questa storia. Ma vi prego. Qualcuno salvi Arianna.