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 2011  gennaio 27 Giovedì calendario

SPUNTA LA NUOVA SANATORIA EDILIZIA


Con la sua mole di 1600 emendamenti, il decreto milleproroghe si avvia a passi sempre più rapidi verso il voto di fiducia. Già, perché in tempi di equilibri politici altamente instabili, il Milleproroghe è diventato uno dei pochi veicoli legislativi possibili.

E tutti provano naturalmente a salirci. Un po’ come avveniva con le Finanziarie di una volta. Così è cresciuto a dismisura. Dentro c’è di tutto, a partire da una nuova sanatoria edilizia. A firmare il relativo emendamento 18 senatori, di maggioranza e di opposizione. Si va dal presidente della commissione sanità, il cattolico pdl Raffaele Calabrò, a Sergio De Gregorio, transitato dall’Idv di Antonio Di Pietro al Pdl, passando per il movimento Italiani nel mondo; da Riccardo Villari, ex Pdl ora nel gruppo Misto ma con tentazioni di ritorno, a Francesco Pontone di Futuro e Libertà, che ha scritto la parola fine alla sua carriera di storico tesoriere di An a seguito di alcune divergenze con Gianfranco Fini sulla vendita dell’appartamento di Montecarlo, finita sotto i riflettori per l’affitto concesso al fratello della compagna del presidente della camera, Elisabetta Tulliani. Anche questa volta ci sono case di mezzo, sono quelle costruite in violazione delle norme sui vincoli a tutela dei beni ambientali e paesaggistici. Vincoli importanti che secondo la legge 326/2003 rendono non condonabili gli immobili. Con la sanatoria proposta sarà invece possibile mettersi in regola, presentando una domanda entro il 31 dicembre 2011, anche se l’amministrazione in passato ha già negato la concessione. Tanto che si intendono sospesi tutti i procedimenti sanzionatori, di natura penale e amministrativa. Anche in esecuzione di sentenze passate in giudicato. dalle norme a favore delle parafarmacie e della caccia alle progressioni di carriera della polizia, Gli emendamenti palramentari vanno dalla nautica da diporto ai finanziamenti pro Pompei, da norme di favore per i comuni virtuosi del Nord al mantenimento in vita di enti in scadenza, come l’Agenzia di Torino 2006, fino all’esclusione delle Camere di commercio dalla riduzione del numero dei componenti degli organi di amministrazione e controllo. E poi ci sono le concessioni demaniali marittime a fini turistici prorogate dal 2012 fino al 2030 secondo la richiesta del presidente e vicepresidente del Pdl, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello. L’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio, presiedute da Filippo Berselli e Antonio Azzollini, entreranno nel vivo degli emendamenti, con l’esame di ammissibilità, da oggi. L’obiettivo è di arrivare a una scrematura tale che consenta di concentrarsi su poche decine di emendamenti, qualificanti dei vari gruppi. Trenta sono solo di uno dei relatore, Lucio Malan (che ha messo sotto giudizio di una commissione parlamentare le ulteriori proroghe che il decreto affida al solo governo), altri ne arriveranno dall’altro relatore, Gilberto Pichetto Fratini, spazi ridotti dunque per quelli parlamentari. Se ci sarà un’intesa, si potrebbe arrivare a un voto normale, senza ricorrere alla fiducia. Quello che è certo è che comunque il testo che uscirà dall’aula presieduta da Renato Schifani alla camera sarà blindato. Va licenziato definitivamente entro il 27 febbraio.