Emilia Costantini, Corriere della Sera 26/01/2011, 26 gennaio 2011
«I POLITICI ALLA RADIO PIU’ VICINI ALLA GENTE CON LE BARZELLETTE» —
Le barzellette più spinte sugli omosessuali le ha raccontate Franco Grillini. Lamberto Dini ha fatto una battuta sulle escort, spiritosa secondo lui, ma non l’ha capita nessuno. I berlusconiani snocciolano solo barzellette in cui il protagonista è Lui, il Cavaliere: alle prese con Dio o con il Papa, a seconda dei casi. L’insospettabile Bruno Tabacci si rifornisce dallo «spacciatore» di barzellette Gianfranco Vissani. Mentre Italo Bocchino e Pier Ferdinando Casini, prima ancora che i loro destini politici si incrociassero, hanno raccontato la stessa identica storiella. È il bilancio di sette mesi di trasmissione di Un giorno da pecora, il programma condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro su Radiodue, di nuovo in onda da lunedì scorso. Ogni puntata veniva chiusa con una barzelletta, declamata da un politico: ora sono tutte confluite in un libro, Onorevoli risate (Aliberti editore). «Stupide, divertenti, vecchie, persino quelle più osé: gli ospiti che abbiamo avuto si sono prodotti in un repertorio molto vario — avverte Sabelli Fioretti —, sono stati tutti disponibili a esibirsi, raro il caso di chi si è rifiutato: uno dei pochi, Dario Franceschini, perché siccome dice di conoscere solo barzellette sconce, ha preferito rinunciare per non apparire volgare» . Tra quelle più divertenti e fulminanti, una di Bobo Craxi: il rubinetto dice all’idraulico «Mi lasci perdere!» . Marco Rizzo ha cercato di far ridere con una storiella sull’Unione sovietica e il compagno Popov. Antonio Di Pietro non ne ha raccontata nessuna, mentre Leoluca Orlando ha preso di mira i soliti carabinieri: «Sapete quante sono le barzellette su di loro? Tutti pensano siano migliaia, invece sono soltanto due... Le altre sono storie vere!» Riprende il giornalista: «La cosa che ci ha meravigliato di più è stata l’adesione quasi in massa, la disponibilità dei politici a mettersi alla prova. Forse perché la "dittatura"della barzelletta viene in qualche modo considerata come l’ennesima tappa del percorso di avvicinamento del politico alla gente» . — e saranno rimessi alla prova anche in Alballoscuro, il programma con cui Alba Parietti torna in tv, su La7d (il canale digitale) dal 3 febbraio per 10 puntate, di cui Sabelli Fiorelli è autore insieme a Francesca Reggiani e Giovanni Benincasa. «Ma qui non sono solo politici — precisa —; avremo imprenditori, attori, un vignettista... Si chiama Alballoscuro perché la conduttrice non sa, preventivamente, chi sia l’ospite da intervistare e non conosce neanche le domande che andrà a fargli. L’ospite misterioso, dal canto suo, deve firmare un accordo, in base al quale è costretto a rispondere a tutte le domande, anche a quelle più imbarazzanti» . Scommettiamo che non sarà facile reclutare personaggi disposti ad accettare la clausola? «Uno dei tanti già contattati — conferma Sabelli Fioretti— voleva conoscere i quesiti in anticipo. Quando gli ho spiegato che non era possibile, ha detto no: era proprio un politico» . Ma tornando ai barzellettieri, l’interrogativo che campeggia all’inizio di Onorevoli risate è: sono meglio gli italiani o quelli che li governano? Risponde: «Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, e cioè che i politici abbiano un comportamento, una classe un po’ superiore, che insomma dovrebbero essere portatori sani di humour, invece no: c’è una perfetta corrispondenza tra eletti ed elettori. Non so se sia un bene o un male» . L’ispiratore del giochino radiofonico di Un giorno da pecora è proprio Berlusconi: «Sì, ma purtroppo non ha mai accettato di esibirsi in trasmissione. Gli abbiamo fatto una corte spietata, persino terra bruciata intorno: sono venuti i suoi parlamentari, i familiari, gli amici... Niente da fare. Gli abbiamo mandato biglietti, richieste in tutti i modi. Un corteggiamento pazzesco, ma senza il risultato sperato. Cogliamo l’occasione per rinnovargli l’invito: signor premier, venga a raccontare le sue barzellette da noi!» .
Emilia Costantini