Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 26 Mercoledì calendario

Da Ferruzzi a Cuccia, rapire i morti porta iella - Sembra incredibile, ma quella di trafugare bare è una macabra mania italiana

Da Ferruzzi a Cuccia, rapire i morti porta iella - Sembra incredibile, ma quella di trafugare bare è una macabra mania italiana. Il furto della salma di Mike Bongiorno è infatti solo l’ultimo episo­dio di questo tipo. Il precedente forse più noto è quello di Enrico Cuccia, mortonel 2000. Unannodopolespo-gliedelpreside­nteonorariodiMedio-bancasparisconodalcimiterodiMei-na, sullagoMaggiore, apochichilome-t­ridadoveerastatotumulatoBongior-no. Inunprimomomentoconunalet-ter­aanonimasedicentiinvestitorirovi-nati assicurano che restituiranno i re­sti di Cuccia quando l’indice Mib rag­giungerà quota 50 mila. Poi i ladri chie­dono un riscatto di sette miliardi e mezzo di lire, ma vengono incastrati grazie a un’intercettazione e la bara viene ritrovata in un fienile della Val di Susa. I resti di Serafino Ferruzzi, fonda­tore dell’omonimo impero scompar­so nel 1979, sono stati trafugati nel 1987 dalla tomba di famiglia a Raven­na. I malviventi chiedono 10 miliardi per restituirli, i Ferruzzi però rifiutano ogni trattativa. La salma non è mai sta­ta ritrovata. Il caso di Salvatore Matarrese, padre del deputato della Dc Antonio, risale al 1977. La sua bara sparisce dal cimite­ro di Bari, i ladri lasciano un messag­gio firmato Nap e chiedono un miliar­do di lire di riscatto. Tre giorni dopo la salma è rinvenuta in un altro loculo dello stesso cimitero. Anche il piccolo Raffaele Bagni, tre anni, figlio dell’ex calciatore Salvatore, è stato oggetto di una profanazione. Il bimbo è morto nel 1992 in un incidente d’auto.I geni­tori si dissero disponibili a pagare i 300 milioni di riscatto, ma la salma non è mai stata restituita. Non solo vip nel mirino dei trafuga­tori di bare. Anche persone comuni, ma facoltose, sono state loro vittime. È il caso di Guido Vece, la cui bara viene rubata nel 1992 dal cimitero di Mesa­gne, vicino a Brindisi.I parenti dell’im­prenditore agricolo ricevono la richie­sta di 200 milioni, la salma però viene rinvenuta nella campagna vicino al luogo del furto. Nel 1978 a Nurri, tra le province di Nuoro e Cagliari, sparisce la bara di Giuseppe Serra, padre del ve­terinario provinciale di Cagliari. Se­condo gli inquirenti il motivo è il dena­ro, anche se il corpo dell’uomo è ritro­vato pochi giorni dopo. Come quello di Luigi Pezzullo, portato via dalla sua tomba a Eboli nel 1981. Il padre, era uno dei più noti imprenditori della pa­sta della Campania e il riscatto doveva essere di due miliardi. All’estero non sono mancati episodi celebri. Le spoglie di Charlie Chaplin sono state rubate nel 1978 a Corsier sur Vevey, in Svizzera, da due rifugiati politici che chiesero 600 mila dollari. Quindici giorni dopo i resti dell’attore vengono rinvenuti vicino a Neuville. Mentre il caso dell’ex presidente ar­gentino Peron, morto nel 1974, rima­ne tutt’ora avvolto nel mistero. Nel 1987 la sua tomba viene profanata nel cimitero di Chacarita a Buenos Aires. I ladri amputano e portano via le sue mani e chiedono otto milioni di dollari per restituirle. «Rapire» salme sembra non pagare troppo, visti i precedenti. Ma i trafugatori, spesso improvvisati, non rinunciano. Per denaro, per mito­mania, per sfregio, per ritorsione.