Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 25 Martedì calendario

Il palazzo dei «rumori molesti» a luci rosse - Si era presentata in questu­ra per lamentarsi dell’inquilina del piano superiore che, troppo «rumorosa» nelle sue effusioni amorose, non la lasciava dormire la notte

Il palazzo dei «rumori molesti» a luci rosse - Si era presentata in questu­ra per lamentarsi dell’inquilina del piano superiore che, troppo «rumorosa» nelle sue effusioni amorose, non la lasciava dormire la notte. L’ispettore l’aveva ascol­tata per poi consigliarle di rivol­gersi all’amministratore condo­miniale e, nel caso, fare poi un esposto alla magistratura. Ma lei ha preferito risolvere la faccenda, nel più drastico dei modi: portan­do via il fidanzato alla vicina. Ma così facendo ha aperto un «secon­do fronte», quello dell’inquilino del piano di sotto, che si è presen­tato allo stesso ispettore raccon­tando la stessa storia: «La signora ci tiene sveglia tutta la notte». Teatro della boccacesca vicen­da una elegante palazzina di sei piani in viale Monza, zona nord di Milano,un’arteria di 4 chilome­tri e mezzo che da piazzale Loreto porta a Sesto San Giovanni. A fine estate una bella ed elegante signo­r­a di 34 anni si presenta in questu­ra, all’ufficio «denunzie», come sta ancora scritto sulla porta. Im­barazzata, occhi bassi, chiede di parlare con l’ispettore di turno a cui con non poca fatica racconta le sue ambasce. «Dopo la separazione, nei mesi scorsi mi sono trasferita al quinto piano di viale Monza al civico x. Palazzo signorile, vicini educati, due passi dal posto di lavoro. Tut­to bene, non fosse per la giovane signora, credo abbia su per giù la mia età, che abita al sesto piano». Donna che, con un elegante giro di parole, viene definita come una sorta di «tigre del materas­so ». Lei vive sola, ma quasi tutte le sere riceve la visita del suo fidan­zato. I due «si vogliono molto be­ne » e lo dimostrano in maniera concreta e soprattutto molto, ma molto rumorosa. «Mi creda ispet­tore, quei due non mi fanno chiu­dere occhio, tra sospiri, gemiti e cigolii del letto». Il funzionario, ascolta l’intero racconto poi paziente inizia a spiegare come non possa certo mandare una volante a calmare i bollenti spiriti della vicina. Nel ca­so specifico è previsto solo un esposto alla magistratura per «ru­mori molesti ». Anche se lui consi­glia di battere prima la via media­na, cioé chiedere l’intervento del­l’amministratore condominiale. La signora ancora rossa in viso per quanto appena raccontato, ringrazia con un sorrido pieno di modestia e verecondia, abbassa gli occhi e se ne va. Passano un paio di mesi. Allo stesso ispettore si presenta una coppia sui sessant’anni. «Abitia­mo in viale Monza al civico x e ab­biamo un problema con la vicina. È troppo vivace,fa l’amore tutte le sere, in maniera molto, ma molto “appassionata” e noi, tra gemiti sospiri e cigolii del letto, non riu­sciamo a dormire ». Una descrizio­ne già sentita che fa dire al poli­ziotto: «Lo so, è quella del sesto piano». «No, no - rispondono i due coniugi - è quella del quinto. Se non lo sappiamo noi che abitia­mo al quarto?». La vicenda prende dunque una piega del tutto inaspettata e il fun­zionario decide di vederci chiaro. Si fa un giretto fino a viale Monza al civico x e si fa due chiacchiera con la custode, depositaria di tut­ti i segreti del condominio. Venen­do ben presto a capo dell’arcano. Scopre infatti come la raffinata trentenne del quinto piano abbia trovato un sistema radicale per ri­solvere non uno, ma due proble­mi: quello della sua solitudine e quello della vicina fracassona. Le ha rubato il fidanzato. Solo che adesso è lei che toglie il sonno agli altri. Svelato il mistero, l’ispettore torna dall’inquilino del quarto piano e lo convince a scrivere al­l’amministratore. Ma anche, pa­re, a tenere fuori la moglie da que­sta delicata vicenda.