Enrico Silvestri, il Giornale 25/1/2011, pagina 15, 25 gennaio 2011
Il palazzo dei «rumori molesti» a luci rosse - Si era presentata in questura per lamentarsi dell’inquilina del piano superiore che, troppo «rumorosa» nelle sue effusioni amorose, non la lasciava dormire la notte
Il palazzo dei «rumori molesti» a luci rosse - Si era presentata in questura per lamentarsi dell’inquilina del piano superiore che, troppo «rumorosa» nelle sue effusioni amorose, non la lasciava dormire la notte. L’ispettore l’aveva ascoltata per poi consigliarle di rivolgersi all’amministratore condominiale e, nel caso, fare poi un esposto alla magistratura. Ma lei ha preferito risolvere la faccenda, nel più drastico dei modi: portando via il fidanzato alla vicina. Ma così facendo ha aperto un «secondo fronte», quello dell’inquilino del piano di sotto, che si è presentato allo stesso ispettore raccontando la stessa storia: «La signora ci tiene sveglia tutta la notte». Teatro della boccacesca vicenda una elegante palazzina di sei piani in viale Monza, zona nord di Milano,un’arteria di 4 chilometri e mezzo che da piazzale Loreto porta a Sesto San Giovanni. A fine estate una bella ed elegante signora di 34 anni si presenta in questura, all’ufficio «denunzie», come sta ancora scritto sulla porta. Imbarazzata, occhi bassi, chiede di parlare con l’ispettore di turno a cui con non poca fatica racconta le sue ambasce. «Dopo la separazione, nei mesi scorsi mi sono trasferita al quinto piano di viale Monza al civico x. Palazzo signorile, vicini educati, due passi dal posto di lavoro. Tutto bene, non fosse per la giovane signora, credo abbia su per giù la mia età, che abita al sesto piano». Donna che, con un elegante giro di parole, viene definita come una sorta di «tigre del materasso ». Lei vive sola, ma quasi tutte le sere riceve la visita del suo fidanzato. I due «si vogliono molto bene » e lo dimostrano in maniera concreta e soprattutto molto, ma molto rumorosa. «Mi creda ispettore, quei due non mi fanno chiudere occhio, tra sospiri, gemiti e cigolii del letto». Il funzionario, ascolta l’intero racconto poi paziente inizia a spiegare come non possa certo mandare una volante a calmare i bollenti spiriti della vicina. Nel caso specifico è previsto solo un esposto alla magistratura per «rumori molesti ». Anche se lui consiglia di battere prima la via mediana, cioé chiedere l’intervento dell’amministratore condominiale. La signora ancora rossa in viso per quanto appena raccontato, ringrazia con un sorrido pieno di modestia e verecondia, abbassa gli occhi e se ne va. Passano un paio di mesi. Allo stesso ispettore si presenta una coppia sui sessant’anni. «Abitiamo in viale Monza al civico x e abbiamo un problema con la vicina. È troppo vivace,fa l’amore tutte le sere, in maniera molto, ma molto “appassionata” e noi, tra gemiti sospiri e cigolii del letto, non riusciamo a dormire ». Una descrizione già sentita che fa dire al poliziotto: «Lo so, è quella del sesto piano». «No, no - rispondono i due coniugi - è quella del quinto. Se non lo sappiamo noi che abitiamo al quarto?». La vicenda prende dunque una piega del tutto inaspettata e il funzionario decide di vederci chiaro. Si fa un giretto fino a viale Monza al civico x e si fa due chiacchiera con la custode, depositaria di tutti i segreti del condominio. Venendo ben presto a capo dell’arcano. Scopre infatti come la raffinata trentenne del quinto piano abbia trovato un sistema radicale per risolvere non uno, ma due problemi: quello della sua solitudine e quello della vicina fracassona. Le ha rubato il fidanzato. Solo che adesso è lei che toglie il sonno agli altri. Svelato il mistero, l’ispettore torna dall’inquilino del quarto piano e lo convince a scrivere all’amministratore. Ma anche, pare, a tenere fuori la moglie da questa delicata vicenda.