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 2011  gennaio 26 Mercoledì calendario

A RUBA I PRIMI BOND DEL FONDO SALVA-STATI - MILANO - I

mercati finanziari sembrano credere alla solidità dell´Eurozona e della sua moneta molto più di quanto dimostrino certi alcuni politici del Vecchio Continente. È quanto emerge dal successo "senza se e senza ma" della prima emissione di eurobond da parte dell´Efsf (l´European financial stability facility), detto anche fondo anticrisi dell´Unione europea, nato per soccorrere i paesi in difficoltà con il debito pubblico.
Al suo esordio, il primo collocamento di eurobond - destinato al governo irlandese - è andato a ruba: a fronte di un´offerta da 5 miliardi di euro (con scadenza luglio 2016), le richieste arrivate da tutto il mondo sono state quasi nove volte superiori. Complessivamente sono stati 500 gli investitori istituzionali, tra fondi sovrani pubblici e fondi privati a presentare domanda per quasi 43 miliardi di euro. In buona sostanza, dal punto di vista tecnico si è trattato di un´operazione lampo: il cosiddetto "book" delle offerte è stato coperto in poco più di un quarto d´ora
A detta della maggior parte degli operatori, l´obbligazione targata Bruxelles viene considerata affidabile tanto quanto un bund emesso dal governo federale tedesco, con il vantaggio di offrire un tasso più alto. Ieri, nonostante la domanda abbia limato l´interesse offerto agli investitori, il collocamento si è chiuso comunque a un livello del 2,89%, 48 punti base sopra il bund tedesco, nella parte bassa della forchetta. Per quale motivo l´eurobond è stato considerato dal mercato così affidabile? Le obbligazioni del fondo anticrisi sono assicurate dai bilanci dei singoli paesi che vi hanno aderito.
I fondi ricavati dal collocamento di ieri, come detto, prenderanno la strada di Dublino. Non tutti, però: l´Irlanda ne riceverà solo 3,3 miliardi. Il resto dovrà essere accantonato come una sorta di fondo rischi per conservare il rating tripla A. A ogni modo, tra il 2011 e il 2012 l´Efsf tornerà a emettere obbligazioni in favore dell´Irlanda per una cifra complessiva di 26,5 miliardi a partire da due emissioni da 3,5 miliardi ciascuna già nel corso dei prossimi mesi.
Ma c´è un altro aspetto da tenere presente guardando a quanto accaduto ieri all´eurobond. Il 20% delle richieste sono arrivate dal governo del Giappone che ha mantenuto quanto promesso nelle scorse settimane. Episodio che si aggiunge all´intervento del governo cinese che possiede il 13% del debito spagnolo e si è impegnato a comprare entro l´anno obbligazioni portoghesi per circa 5 miliardi. E proprio ieri Madrid ha collocato con successo 2,5 miliardi di obbligazioni a tre e sei mesi con rendimenti in ribasso: per i tre mesi si è passati dall´1,8 allo 0,98%, mentre per i 6 mesi il calo è stato dal 2,59 all´1,8%. Molto alta anche la domanda: 5,4 volte per i tre mesi e 5,1 volte l´offerta per i bond a sei mesi.