Mariolina Iossa, Corriere della Sera 25/01/2011, 25 gennaio 2011
LA LUNGA VITA DEGLI ITALIANI. I CENTENARI SONO TRIPLICATI —
Gli ultracentenari sono triplicati in dieci anni. Erano 5.400 nel 2001, sono oggi 16 mila. Ma anche i «grandi vecchi» , gli over 85, sono in forte crescita, un milione 675 mila, il 2,8 per cento, nel 2001 erano il 2,2. L’Istat conta gli anni agli italiani e scopre, anzi conferma la tendenza: il Paese invecchia sempre di più, e gli italiani sono più longevi. L’età media di un italiano è 43 anni e mezzo, dieci anni fa era 41,7. Come se non bastasse, nel 2010 è tornata a calare la natalità, dopo un breve trend positivo di crescita: sono nati lo scorso anno 12 mila e 200 bambini in meno dell’anno prima. La popolazione al primo gennaio del 2011 ha superato i 60 milioni di abitanti con un tasso d’incremento del 4,3 per mille dovuto alla diminuzione dei decessi ma anche alla maggiore presenza degli immigrati che sono ormai determinanti per la demografia. La popolazione straniera che vive in Italia è infatti pari al 7,5 per cento dei residenti, si tratta di quattro milioni e mezzo di persone. Gli ultra 65enni sono il 20,3 per cento, dieci anni fa erano il 18,4 per cento. La popolazione attiva, gli adulti che lavorano e non sono ancora in pensione, diminuisce, e ha minor peso percentuale, nel 2001 era il 67,3 per cento e oggi è il 65,7 per cento. Oltre i 65 anni le donne sono in numero superiore agli uomini perché la loro aspettativa di vita è più alta, ma il rapporto di genere si riduce: nel 2001 ogni cento uomini sopra i 65 anni c’erano 143 donne, oggi le donne sono 137. È la Liguria, dice l’Istat, la regione con la più alta età media della popolazione (47,7 anni) ed anche quella con la più alta percentuale di persone oltre i 65 anni (26,7 per cento). Elevato invecchiamento anche in Friuli, Toscana e Piemonte. Nel Sud ci sono più giovani ed è più alta la natalità ma non sempre questo corrisponde ad una aspettativa di vita più alta. La Campania, in particolare, ha un’età media di 40,3 anni (quella nazionale è come già detto 43,5) e una quota di popolazione oltre i 65 anni pari al 16,2 per cento. Ma l’aspettativa di vita è la più bassa d’Italia: 77,7 anni per gli uomini e 83 per le donne. In ogni caso, sottolinea l’Istat, non tutto quello che sta a Sud può essere considerato «giovane» né tutto quello che sta sopra Roma «vecchio» : Abruzzo e Molise hanno una popolazione anziana e un’età media più elevata del Trentino Alto Adige. Natalità, tasto dolente: il numero medio di figli per donna è sceso a 1,40; nel 2009 era di 1,41, nel 2008 di 1,42. Non è poco. Per l’Istat «sembra essersi conclusa la fase di recupero cui si era assistito per ampia parte nello scorso decennio» . Per avere infatti un numero di nascite inferiore a quello del 2010 (557 mila nuovi nati) bisogna risalire al 2005, quando i nati furono 554 mila.
Mariolina Iossa