Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 25 Martedì calendario

SARKOZY: «SUL DIVANO CON CARLA’ A GUARDARE I TELEFILM AMERICANI» —

Monsieur le President, ha letto l’ultimo Houellebecq? «Sì certo, "La carta e il territorio", mi è piaciuto. Ma non mi ha convinto la scelta di mettere sé stesso nel romanzo, il personaggio Michel Houellebecq che poi viene ucciso... Non so, avevo amato di più "Piattaforma"» . Quello era un romanzo provocatorio, ora l’autore è diventato più saggio, gli diciamo. «Più saggio... Un secondo Sarkozy!» , il presidente francese esclama ridendo. Il riferimento è alla nuova fase della sua presidenza, secondo molti commentatori ispirata a una maggiore pacatezza. Nicolas Sarkozy ha da poco concluso la sua — rigorosa— conferenza stampa dedicata al G8 e al G20, davanti a circa 500 giornalisti di tutto il mondo. Scende dal palco, e si ferma a parlare con alcuni di noi nel salone dell’Eliseo, in modo molto cordiale. Racconta delle sue serate a casa con la moglie Carla Bruni e l’home cinema, «in lingua originale, qualche volta con i sottotitoli, che possono fare comodo. Un film quasi ogni sera, comprato alla Virgin degli Champs Elysées» , dice. Ma non organizza delle proiezioni all’Eliseo, come faceva Chirac? E i dvd non se li fa prendere da altri? «Una visione privata all’Eliseo vuol dire che il regista lo viene a sapere, e a quel punto come fai a dire che non ti è piaciuto... I dvd me li compro spesso da solo, nei negozi non ho problemi. Prendo un po’ di tutto, sono compulsivo» . Il presidente racconta sorridendo che ormai ha imparato l’italiano: «È la lingua che parliamo a casa, con Carla, quando sale il tono della discussione» . Tra i film preferiti «"Roma città aperta", "Ladri di biciclette", "Viaggio in Italia", "La strada"(tutti pronunciati senza accento, ndr) e poi Visconti... Adoro "Una giornata particolare", di Ettore Scola. Poi ho un po’ perso interesse, con "Teorema"di Pier Paolo Pasolini mi fermo» . Poi, Nicolas Sarkozy in versione «l’americano» : «Non mi parlate delle serie tv, mi fanno impazzire. Abbiamo visto tutte le otto stagioni di "24". Trovo bellissimo "Mad Men", con quella New York tra gli anni Cinquanta e Sessanta... Poi "Dexter", e anche "West Wing"» . Il presidente francese ci prende gusto, e con il suo stile senza dubbio di rupture alterna l’alto e il basso, il cinema scandinavo di Dreyer e Bergman con la saga «Millennium» di Stieg Larsson, «che ho trovato geniale. Ho letto i tre romanzi e visto due film, fatti benissimo. Il personaggio migliore? Come si chiama... Non Lisbeth Salander, che è grande, d’accordo... No, dicevo la collega di Mikael: Erika Berger, non giovanissima, affascinante, sempre al suo fianco» . E Clint Eastwood? «L’ultimo che ho visto è "Invictus", ma il capolavoro resta "I ponti di Madison County", un film meraviglioso» , dice Sarkozy quasi commuovendosi. «È un po’ come "Casablanca", i rapporti tra i personaggi sono gli stessi: la donna sposata a un uomo perbene, amato per motivi ragionevoli, che si innamora di un altro uomo anche lui perbene, spinta dalla passione. È un tema interessante» . È curioso di vedere «La Conquête» , il film sulla sua vita? «Ma no, non lo vedrò, bisognerebbe essere davvero megalomani. Il protagonista Denis Podalydès è un ottimo attore, dovrà però fare degli aggiustamenti quanto a pelosità (Podalydès è quasi calvo, ndr)» . Altro film molto piaciuto è «The Ghost Writer» di Roman Polanski. «Già l’ambientazione vale metà del film... Quella casa sull’Atlantico... E poi in genere mi piacciono i film di Polanski. Le polemiche sull’uomo sono un’altra cosa» . E Céline però? Ha fatto bene il ministro Mitterrand a cancellare le celebrazioni? «Céline è un gigante della letteratura. "Da un castello all’altro"è il romanzo che io preferisco, più ancora di "Viaggio al termine della notte". Ma è stato un antisemita orribile, è difficile per la Repubblica celebrarlo» . Ancora letteratura. L’ultimo libro letto? «"Des gens très bien"di Alexandre Jardin, sul nonno che fu capo di gabinetto di Laval» . Che pensa del successo di «Indignez vous» di Stéphane Hessel, quasi un milione di copie? «Non so se tutti quelli che lo leggono sono davvero coinvolti da quelle pagine. Mentre consiglio "HHhH", il debutto di Laurent Binet, ambientato nella Seconda guerra mondiale. Un romanzo travolgente, dal linguaggio unico» . Che avete fatto ieri sera a casa? «Abbiamo ascoltato le canzoni di Barbara. Io e Carla insieme» .
Stefano Montefiori