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 2011  gennaio 25 Martedì calendario

SCHEDONE LADRI DI CADAVERI

• Cavallotti. Anagrafe Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, nato a New York (Usa) il 26 maggio 1924, morto d’infarto a Montecarlo, hotel Metropole, l’8 settembre 2009. Stava facendo le valigie. Presentatore televisivo. Camera ardente alla Triennale, bara decorata con un drappo rosso su cui sta scritto ”Allegria”, megaschermo dove Mike appare e riappare vestito e pettinato secondo le fogge di tutte le epoche più recenti. Funerali di Stato in Duomo, alla presenza delle Autorità, sabato 12 settembre 2009. Migliaia di persone, telecamere e troupes ovunque. Messa officiata dal vicario della città monsignor Erminio De Scalzi, sepoltura infine nella tomba di famiglia in Dagnente, lago di Arona, provincia di Novara, non lontano dalla tomba di Felice Cavallotti, ”bardo della democrazia”, giornalista e uomo politico, fondatore del partito radicale, cioè per l’epoca estremista di sinistra, ucciso poi in un duello all’età di 46 anni il 6 marzo 1898.

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• Enrico Cuccia. Il 17 marzo 2001, fu scoperto il trafugamento della la salma di Enrico Cuccia dal cimitero di Meina, sul lago Maggiore (a pochi chilometri dal cimitero dove si trova la tomba di Mike). Il presidente onorario di Mediobanca era stato sepolto nel giugno di quello stesso anno. I ladri avevano rotto la lastra di marmo che copriva il loculo e portato via la salma. La prima pista degli investigatori era quella del satanismo (nel ’96 fu devastato il camposanto di Invorio e, nel ‘97, tre giovani furono sorpresi nel cimitero di Paruzzaro, pochi chilometri da Meina, mentre cercavano di trafugare la salma di un amico morto in un incidente). Il mistero della scomparsa della salma di Enrico Cuccia fu svelato dopo meno di due settimane. E la salma del banchiere, avvolta in un drappo, fu trovata in un fienile di un piccolo paese della Val di Susa. A trafugarla a scopo di estorsione, era stata una banda di dilettanti (Giampaolo Pesce, 40 anni e Franco Bruno Rapelli, 43) , acciuffata proprio grazie a un passo falso commesso dal ’telefonista’, Giampaolo Pesce, del gruppo che aveva usato piu’ volte la stessa cabina (ormai individuata dagli agenti) per chiedere il riscatto, 7 miliardi e mezzo di lire («Il furto della salma fu deciso al bar. [...] L’ idea ci venne leggendo un articolo, avevamo un po’ di debiti» Giampaolo Pesce).
I due vennero condannati a meno di 2 anni e ottoennero la sospenzione condizionale della pena.
• Borsa. Nella prima lettera di riscatto è arrivata all’Ansa: «Il mio nome non ha importanza [...] Sono un uomo che nel corso degli anni ha perso gran parte del patrimonio investito su titoli quotati alla Borsa di Milano [...] il Cuccia in vita fu tra coloro che più contribuirono al mio dissesto finanziario [...] Restituirò il cadavere quando l’ indice Mib 30 ritornerà a quota 50 mila». La lettera scritta con una biro, fu spedita via posta da Milano con posta prioritaria, timbro del lunedì. (Fonte: Francesco Battistini)
•La Villa di Mike. «Controllate le ville dei vip» suggeriva una telefonata anonima all’Ansa. C’è chi dice che gli investigatori controllare tutte le ville nei dintorni (lì abitano Manuela Di Centa, il generale Francesco Delfino, i Mondadori,il calciatore Alex Del Piero e Mike Bongiorno). (Fonte: Francesco Battistini)
(Fonte: Corriere della Sera e Agi)

• Charlie Chaplin. Il 2 marzo 1978 dal cimitero di Corsier sur Vevey, Svizzera (se ne accorse il custode, il signor Buensod) alle 13.30, due rifugiati politici (un polacco e un bulgaro) trafugarono la salma di Charlie Chaplin e che chiesero un riscatto di 600mila dollari. La salma fu ritrovata il 17 maggio vicino al villaggio di Neuville. (Fonte: Vanity.it)

• Peron/1. Nel giugno 1987, nel cimitero di Chacarita a Buenos Aires, fu profanata la tomba dell’ex presidente Peron, morto nel 1974. Ignoti gli amputarono e rubarono le mani, e chiesero un riscatto di otto milioni di dollari.
(Fonte: Corriere.it)

• Peron/2. Il cadavere di Eva Peron: «rubato» in Argentina, fu sepolto a Musocco, al campo 86, sotto il falso nome di Maria Maggi e vi rimase fino al 1972, quando fu trasportato a Madrid. Tornò in Argentina solo il 17 novembre del 1974.

• Matarrese. Il 23 febbraio del 1977 ignoti trafugano dal cimitero di Bari la cassa con la salma di Salvatore Matarrese, padre del deputato della Dc, Antonio. Prima di fuggire i ladri lasciano un messaggio firmato Nap, chiedendo il pagamento di un miliardo di lire per riavere il defunto. La bara viene però ritrovata il 26 febbraio, nascosta in un loculo vuoto dello stesso cimitero.
(Corriere.it)

• Ferruzzi. Il 31 ottobre del 1987 nella notte è trafugata dalla tomba di famiglia a Ravenna la salma di Serafino Ferruzzi, fondatore dell’azienda omonima e suocero di Raul Gardini (sposato con Idina). L’uomo era morto l’11 dicembre 1979 a 71 anni, precipitando con il suo aereo vicino Forlì. I malviventi chiedono un riscatto di 10 miliardi. La famiglia Ferruzzi si rifiuta di aprire trattative con i ladri. Un secondo messaggio con la richiesta di un riscatto arriva il 12 gennaio 1988, ma i familiari confermano il no a qualsiasi trattativa e dicono di considerare conclusa la vicenda. La Salma non è mai stata ritrovata.
(Corriere.it)

• Bagni. Il 3 novembre del 1992, dal cimitero di Cesenatico viene trafugata la salma del figlio dell’ex calciatore Salvatore Bagni, Raffaele, morto un mese prima all’età di 3 anni in un incidente stradale sull’auto guidata dalla madre. I ladri chiedono 300 milioni di riscatto. La famiglia si offre di pagare ma la salma non è mai stata restituita.
(Corriere.it)

• Emmett Till. Al Cimitero Burr Oak, di Chicago, è stato trafugato il corpo di Emmett Till, eroe dei neri. Jesse Jackson. La tomba del ragazzino quindicenne, morto ammazzato nel 1955 per aver fischiato a una bella ragazza bianca, è stata profanata dalla manager del cimitero, Carolyn Thomas, 49 anni. Infatti poiché il cimitero è pieno, la Thomas, e i suoi scagnozzi, da quattro anni trafugano le salme per rivendere sottobanco i posti liberi ai nuovi morti.
Fonte: Angelo Aquaro, la Repubblica 16/7/2009

• Keplero, morto di «febbre mortale» a 49 anni. La sua tomba fu poi profanata dai Lanzichenecchi di Wallenstein e le sue ossa gettate al vento (Il suo epitaffio «Mensus eram coelos/ nunc terrae metior umbras/ Mens coelestis erat/ corporis umbra iacet» (Avevo misurato il cielo/ ora misuro le ombre della terra/ La mente era protesa verso l’infinito/ solo l’ombra del corpo rimane).

• Mussolini. La salma di Benito Mussolini, sepolto a Musocco, il cimitero «minore» di Milano il 2 maggio 1945, fu trafugata il 23 aprile 1946. Per alcuni: giorni rimase in una casa: vicino a Madesimo, quindi: fu sepolta il 7 maggio nel cortile del convento milanese dell’Angelicum, poi fu trasportata (17 maggio) in una villetta vicino a Pavia e nell’agosto alla questura di Milano che provvide a «nasconderla» il giorno 12 nel convento dei frati cappuccini di Cerro Maggiore, vicino a Legnano. Solo il 30 agosto del 1957 la vedova Rachele: riebbe la salma.

• L’urna che contiene le ceneri della Callas fu rubata nel dicembre scorso e poi abbandona! ta e rimessa a posto.

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PROFANATI
• Rosa Vercellana prima amante poi moglie morganatica del re Vittorio Emanuele II morì a Pisa. Siccome le venne negato il diritto di riposare col marito al Pantheon i figli decisero di innalzarne per lei una copia, in un parco di circa 30.000 mq circondato da un muro; la costruzione durò tre anni; il monumento fu battezzato dai torinesi il "Mausoleo della Bela Rosin". Il 4 Aprile 1943 il sepolcro fu profanato da ignoti in cerca di gioielli sui corpi nelle bare. La contessa fu quindi tumulata nel cimitero generale. Da allora il Panteon della Bella Rosina è praticamente abbandonato.

• Totò. Lo stemma nobiliare rubato dalla tomba di Totò, sottratto da ignoti nella notte fra il 30 e il 31 maggio 2009, è stato ritrovato nella zona di Marianella, un quartiere della periferia di Napoli, in piena campagna. Gli agenti della squadra mobile hanno trovato lo stemma in un nascondiglio ricavato nel terreno e celato da arbusti: oltre allo stemma, presenti anche oggetti sacri, alcuni in marmo. È probabile, ma sono in corso accertamenti su questo punto, che alcuni oggetti ritrovati possano appartenere ad altre tombe che vennero vandalizzate assieme a quella di Totò: fra queste quella del tenore Enrico Caruso dal quale furono asportati due candelabri preziosi. La figlia dell’attore, Liliana de Curtis, ha minacciato di chiudere la tomba: «Mio padre ha amato Napoli più della sua vita, ha lottato per difenderla quella tomba se l’è costruita con le sue stesse mani, ha scelto i marmi, persino il luogo dove riposare per sempre. Chiuderò la cappella perché temo anche il trafugamento delle sue spoglie».
Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it


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• La Banda delle Salme. Il primo obiettivo della ”banda delle salme”, come è stata definita, era quello di recuperare protesi dentali, anche non d’oro, e protesi ortopediche in acciaio, titanio e altre leghe leggere pregiate, nonché di sottrarre ai cadaveri esumati anelli, collanine, monili, oggetti comunque di valore, lasciati loro addosso per ricordo dai parenti all’epoca della sepoltura. Il materiale così rimosso veniva suddiviso in bacinelle e stoccato all’interno degli armadietti degli ”addetti ai lavori”. Le protesi dentarie venivano acquistate in blocco da un ex dipendente dei servizi cimiteriali del Comune, mentre, per le protesi ortopediche, ciascuno ”badava al caso suo”. Quello che restava dei defunti depredati, le ossa umane spolpate, veniva poi gettato in un cassonetto della spazzatura nei pressi del cimitero.
Fonte: Paolo Becchi, Il Riformista 14/7/2010

• Carmignani, nel 1808 spiegava come «diversi motivi possono indurre una persona a commettere violazioni di sepolcri»: odio verso la religione «pubblica», «fine di sortilegio», animo di commettere privata ingiuria, «isfogo di libidine» e, infine, come ultima ragione, il fine di lucrare.
Fonte: Paolo Becchi, Il Riformista 14/7/2010