Salvatore Garzillo, Libero 25/1/2011, 25 gennaio 2011
SE EVADI MUORE IL CANE
Se siete stufi di pagare tasse di cui non conoscete né utilità né motivazione sappiate che ci sono contribuenti sparsi per il moondo messi peggio di voi. In Svizzera, ad esempio,
una legge del 1904 impone ai cittadini del comune del Reconvalier di pagare un’imposta di cinquanta franchi annuali sul possesso di animali domestici. Pena? L’abbattimento del proprio animale per mano degli ufficiali del Fisco. Avete capito bene: se il padrone dimentica di pagare la tassa non c’è scampo per il povero Fido. Non va meglio in Danimarca e Irlanda, dove l’allarme per il buco dell’ozono ha convinto i governi di a proporre una tassa su ognimucca. La colpa è delle flatulenze degli animali, responsabili a quanto pare del 18% delle emissioni di CO2 nel mondo. Sembra la sceneggiatura di un Bmovie, invece costa ogni anno 18 euro agli irlandesi eben110 agli allevatori danesi. La lista delle leggi folli è lunga e piena di sorprese. In Cina il governo spinge lapopolazione afumare per aumentare gli incassi relativi all’imposta sul tabacco. Uno schiaffo a tutte le campagne antifumo che in questi anni hanno attraversato l’Occidente in lungo e in largo. Dal 2009 il governatore della provincia di Hubei ha obbligato gli impiegati pubblici a consumare almeno 250mila pacchetti di sigarette all’anno per favorire la ripresa economica. Nessuno è escluso, neppure gli insegnanti, con buona pace di chi si preoccupa del fumo passivo sui bambini. In un’altra regione, invece, la sensibilità antifumo si è limitata all’obbligo ad acquistare. In pratica, gli amministratori devono comprare 400 cartoni di sigarette all’anno per i propri dipendenti. Che vengano fumate o meno, non importa. Ciò che conta è raggiungere il target prestabilito e guai a chi non rispetta le direttive governative o, peggio, viene sorpreso con una sigaretta di una marca diversa da quella “consi - gliata”. Diversi fusi orari più a ovest dalle stranezze made in China, ci sonoquelle altrettanto singolari della rigida Germania. Una vecchia legge permetteva di dedurre dal proprio reddito d’impresa le spese legate alla corruzione di funzionari pubblici in cambio di un appalto. Caduta ormai in disuso (ed è facile capire il perchè), la norma non ha avuto grande successo perchè per beneficiare dello sgravio fiscale occorreva denunciare il destinatario della mazzetta. Problemi diversi in Olanda, dove hanno pensatobenedi concedereunbenefit fiscale a chi partecipa a corsi di formazione professionale (proprio così, professionale) per diventare streghe o maghi. Una manna per tutti gli Harry Potter in erba olandesi. Di tutt’altro spessore gli Stati Uniti, dove le donnine mezzenude che fanno la lap dance costituiscono un bene da tassare. Nello Utah, in particolare, dal 2004 i proprietari di clubaluci rossedevono pagare una sovrattassa del 10% su biglietto d’ingresso, cibo e bevande vendute durante le esibizioni sexy al palo. Ma la proverbiale concretezza anglosassone trova il massimo esempio nell’imposta approvata nel 2004 nel Tennessee: tassare i carichi di droga detenuti illegalmente. Funziona così: chi si trova in possesso di una quantità di stupefacenti superiore al grammo, è tenuto ad attaccare sull’in - volucro che contiene la “roba” una marca da bollo che dimostra il versamento del tributo locale sulla merce. Il costo varia a seconda della sostanza che si detiene. Per un grammo di marijuana il prezzo è di 3,50 dollari (2,7 euro); per la stessa quantità di cocaina si sale a 50 dollari (38,5 euro) e in caso di crack o anfetamine si arriva a 200 dollari (155 euro). Tutti quelli che stanno pensando “chi è il pazzo che paga le tasse sulla droga che spaccia?”, probabilmente resteranno delusi quando sapranno che dal 2005 questa imposta ha fruttato 7,8 milioni di dollari (6 milioni di euro) all’erario del Tennessee. Pusher previdenti. Chi viene trovato in possesso di droga sprovvista della marca da bollo, oltre a dover spiegazioni all’auto - rità giudiziaria deve anche fare i conti con l’accusa di evasione fiscale. Dunque, meglio rispettare la legge e avere un problema in meno con quelli delle tasse. Del resto anche Al Capone finì in carcere per colpa del fisco.