Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 25 Martedì calendario

IL CASO FIAT E LA VOGLIA DI STARE IN TENDENZA

Che bisogno c’era di buttarsi a comprare titoli Fiat, appena dopo lo scorporo, come se fosse iniziata la stagione dei saldi? Le azioni sono volate del 20%, ma dal massimo della settimana scorsa sono cadute del 12%: cosicchè i guadagni dal 3 gennaio si sono ridotti a poca cosa. C’era Goldman Sachs che le consigliava, si giustificano gli investitori istituzionali. Vero: ma Goldman fa il suo mestiere e tra l’altro è stata anche advisor dello scorporo di Fiat Industrial. Avrebbe dovuto consigliare gli investitori di venderle le Fiat? Ma era tutto il settore auto che stava crescendo in Europa. Verissimo: s’erano tutti buttati su quei titoli, come se fossero l’occasione più ghiotta dei listini europei: +40% il settore, da settembre a fine novembre, e con Fiat che fa un altro 40% da dicembre. Tutti comperavano pensando che altri si sarebbero accodati. I primi (e anche i secondi) hanno fatto sicuramente un sacco di soldi. Ma i terzi (e i quarti) sono restati a bocca asciutta. È sempre così, perché anche tra grandi investitori prevale lo spirito gregario e la presunzione che altri ti debbano seguire. (W.R.)