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 2011  gennaio 24 Lunedì calendario

CORSIVI

Nella confusione di questi giorni, sta passando inosservato un dato politico molto rilevante: il federalismo proposto dalla Lega, squilibrato e confuso, ancora una volta non verrà approvato. Non è sicuro, ma al momento è la conclusione più probabile. Gli scenari sono strani e tesi, pericolosi, in questi giorni; quindi le deviazioni improvvise e i colpi di mano sono possibili. Ma ciò che dovrebbe succedere è che la Lega per l’ennesima volta in quasi venti anni non otterrà ciò per cui è stata fondata, si è organizzata, prolifera. E intanto, come per tutti gli eventi politici che accadono in questo paese, c’è un paradosso che riguarda il suo continuo fallimento dell’obiettivo; e cioè che ottiene ben due risultati positivi: la crescita elettorale (in qualsiasi modo e in qualsiasi tempo si andrà a votare, la Lega crescerà), e una posizione di potere sempre più salda e interna al potere “romano”.
Il partito nato per combattere il potere romano e ottenere il federalismo, ha ottenuto quel potere romano e non riesce a ottenere il federalismo. Ma il paradosso ancora più grande è il seguente: che è proprio grazie al reiterato fallimento che la sua esistenza conserva senso, anzi ne acquista di più. Immaginate la Lega dopo che il federalismo sarà realizzato: diventerebbe un partito conservatore dello stato di fatto. Ma che senso avrebbe poi occupare le poltrone dei ministeri se non c’è più nulla da ottenere in cambio? Per questo, chissà, alla Lega questo fallimento continuo non dispiace affatto.