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 2011  gennaio 23 Domenica calendario

IL CENTENARIO E IL GIALLO DEL QUADRO DI SIRONI —

Cent’anni più uno di ostinazione. Unita al culto dell’arte. «Con i miei quadri parlo, ho bisogno di averli davanti» dice Guido Trevisan, come premessa al racconto di una storia, anzi di un contenzioso, che lo tormenta a tal punto da acquistare mezza pagina di pubblicità sul Corriere della Sera (pubblicata ieri a pagina 23). Di mezzo c’è un quadro di Mario Sironi, «Allegoria» , datato 1925, acquistato dal collezionista veneziano nel 2001, a un’asta pubblica Semenzato-Finarte. Quindi, posto sotto sequestro, poiché si scoprì che era stato rubato all’imprenditore Claudio Cavazza, presidente della Sigma Tau.
Trevisan, che aveva pagato il dipinto 40 milioni di vecchie lire, non si dà per vinto e avvia la causa. A suo favore, in primo grado. Ma Cavazza fa Appello, e l’udienza di secondo grado è fissata per il 2014. «Data la mia età — protesta con un guizzo di ironia, il signore di Venezia — tre anni di attesa sono troppi » . Infatti, secondo la sentenza del Tribunale di Bari, dove si è celebrato il processo ai ricettatori, il diritto di custodia dell’opera spetta all’industriale farmaceutico. Quel dipinto rappresenta molto per il vecchio Trevisan, ex imprenditore di legname, che abita in una casa tappezzata di quadri di artisti del Novecento. «Decisi di vendere un appartamento, a Rialto: ero disposto a rilanciare il più possibile pur di avere l’Allegoria di Sironi» racconta.
E la storia si tinge perfino di giallo. Al centro, la «carta d’identità» del Sironi rubato. «Cavazza ha denunciato la scomparsa di un altro dipinto — avverte Trevisan —. Le sue indicazioni non corrispondono all’oggetto in questione» . Poi, ribadisce: «Il dipinto che ho acquistato rappresenta una figura virile, muscolare, che brandisce una mazza bianca. È datato dall’autore 1925. Misura 48 cm per 31,5. Mentre il cavaliere del Lavoro Cavazza, nella denuncia, scrive che l’opera raffigurerebbe un martello, misurerebbe 30 cm per 20 e sarebbe datata 1930. Cioè cinque anni dopo» . Inesattezze, superficialità? Trevisan pensa piuttosto alla malafede. Claudio Cavazza ribatte, ripercorrendo l’iter della vicenda: «Il furto, avvenuto nel ’ 99, fu regolarmente denunciato. Trevisan acquistò l’opera successivamente, messa all’asta, nonostante la provenienza illecita. Gli autori del furto sono stati condannati. Il Sironi sequestrato dai carabinieri è, per disposizione dell’autorità giudiziaria, in mia custodia in attesa di sentenza definitiva sulla proprietà del quadro» .
Marisa Fumagalli (Ha collaborato Alessio Antonini)