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 2011  gennaio 20 Giovedì calendario

IL CASO RUBY

[In allegato la cena, com’era vestita Ruby quella sera, i regali ecc]
L’inchiesta è nata dal fermo in questura di Karima El Mahroug, all’epoca diciassettenne, intercettata da una volante nel pomeriggio del 27 magio 2010: su di lei pende una denuncia per furto. Dopo una telefonata del premier al capo di gabinetto e la ricerca di un posto in una casa famiglia, Ruby viene affidata a Nicole Minetti. Ma due settimane dopo viene fermata per una lite con Michelle, presso cui vive: partono le indagini sulla ragazza, che convocata in Procura comincia a raccontare.

GLI INDAGATI
Al momento gli iscritti al registro degli indagati sono sette. Silvio Berlusconi deve rispondere delle accuse di prostituzione minorile - quando Ruby andava ad Arcore aveva 17 anni - e di concussione, per la chiamata al capo di gabinetto Piero Ostuni. Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora sono indagati perché avrebbero «continuativamente svolto attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione» di ragazze maggiorenni e della minorenne Ruby. Stessi reati contestati ad altre tre persone dell’entourage di Mora.

PROCESSO IMMEDIATO
Il processo immediato può essere chiesto sia dal pm che dall’imputato. Saltando l’udienza preliminare perviene direttamente al giudizio, previa verifica di ammissibilità del gip. Se, come in questo caso, il rito immediato viene chiesto dall’accusa, i presupposti sono: l’evidenza della prova; la formulazione della richiesta entro 90 giorni dall’iscrizione nel registro degli indagati; l’interrogatorio dell’indagato o la notifica di un invito a comparire contenente l’enunciazione del fatto e le fonti di prova.

LE CARTE SEGRETE
A disposizione del presidente del Consiglio e dei suoi avvocati ci sono al momento le 389 pagine dell’invito a comparire, che elenca le fonti di prova. Contiene le intercettazioni e i verbali delle ragazze che hanno partecipato alle feste. E’ stato consegnato a Berlusconi venerdì, ma nel frattempo l’inchiesta è andata avanti: sono proseguiti gli interrogatori e ai pm sono arrivate altre intercettazioni. Il timore del premier e dei legali è che i magistrati possano avere altre carte, pesanti, da inserire nella richiesta di immediato al gip.