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 2011  gennaio 23 Domenica calendario

CASSA INTEGRAZIONE BOOM NEL 2010 "OGNI LAVORATORE HA PERSO 8.000 EURO" - ROMA

Boom del ricorso alla cassa integrazione nel 2010. L´anno appena concluso è stato quello dei record: 1,2 miliardi di ore di cassa integrazione autorizzate, circa 580 mila lavoratori rimasti a casa senza lavorare. Sono stati superati tutti i livelli precedenti. Con effetti pesantissimi sui redditi: ogni cassintegrato ha perso in media 8.000 euro, in tutto 4,6 miliardi di euro in meno di ricchezza.
È la crisi vista dalla parte del lavoro, secondo i dati elaborati dal Dipartimento settori produttivi della Cgil. Una prospettiva da cui non si intravedono segnali di ripresa. «È il risultato peggiore di sempre - afferma il segretario confederale della Cgil Vincenzo Scudiere - e va oltre il punto più basso della crisi produttiva toccato nel corso del 2009. Il dato, poi, va letto in parallelo al tonfo degli ordinativi dell´industria». Un quadro, dunque, che tende a peggiorare. Anche sul fronte del lavoro precario, dove si registra ora la corsa all´impugnazione dei contratti illeciti a tempo determinato: la Cgil ne stima oltre diecimila considerando che pur essendo oggi formalmente l´ultimo giorno per fare ricorso, i termini dei 60 giorni previsti dalla legge (il "collegato lavoro") sono scaduti di fatto ieri. L´opposizione chiede una proroga dei termini.
La disoccupazione complessiva, tenendo conto pure dei cassintegrati a zero ore e degli "scoraggiati", coloro cioè che non fanno più nulla per trovare lavoro, arriva fino all´11,4 per cento contro l´8,7 per cento dei senza lavoro certificati ufficialmente dall´Istat. Soffre soprattutto il settore industriale, crescono le crisi aziendali e si impennano le domanda di cassa integrazione da parte delle imprese fallite (+57,1 per cento in un anno). Un fenomeno quello dei fallimenti che contraddistingue questa crisi.
In un anno il ricorso alla cassa integrazione è aumento del 31,7 per cento. È in calo l´uso della cassa integrazione ordinaria (-40,7 per cento), che segnala soprattutto le crisi temporanee, mentre continua a crescere quella straordinaria (+126,4 per cento) e soprattutto quella cosiddetta in deroga (+206,5 per cento) che è diventato lo strumento principe con cui il governo ha scelto di affrontare la recessione, estendendo sostanzialmente a tutti i settori gli ammortizzatori sociali. Oggi sono circa 180 mila i lavoratori interessanti dal trattamento in deroga. Molti tuttavia ricevono l´indennità con ritardi rilevanti. E il rischio è che le risorse per la cassa in deroga (finanziata dalla fiscalità generale e non dai contributi delle imprese) si esauriscano nei prossimi mesi. Il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha già scritto ai ministri Giulio Tremonti (Economia) e Maurizio Sacconi (Lavoro) per chiedere il rifinanziamento. Per ora nessuna risposta.
I metalmeccanici sono la categoria più colpita dalla cassa integrazione: 250 mila, secondo i dati della Cgil. Seguiti dai lavoratori del commercio (anche questa una novità di questa crisi) oltre 52 mila e dell´edilizia (oltre 33 mila), settore nel quale, in genere, arrivano prima i segnali di ripresa. Che, appunto, ancora non c´è.