Notizie tratte da: Stefano Lorenzetto # Cuor di veneto # Marsilio 2010 # pp. 302, 19 euro., 24 gennaio 2011
Il Fatto. Libro in gocce. Puntata numero 24 - Cuor di Veneto - Stefano Lorenzetto - Marsilio, Venezia 2010 Rif
Il Fatto. Libro in gocce. Puntata numero 24 - Cuor di Veneto - Stefano Lorenzetto - Marsilio, Venezia 2010 Rif. Database 1400226 Rif. Biblioteca 1391310 BAULI Il veronese Ruggero Bauli a 9 anni era piccolo di bottega da Bertoldi, in piazza delle Erbe, a 13 fu mandato a Tione, in Trentino per fare le paste, poco dopo andò a cercare fortuna in Argentina. BENETTON Luciano Benetton a dieci anni perse il padre Leone, che manteneva la famiglia vulcanizzando copertoni di bicicletta. «Ancora adesso, davanti a un vassoio di paste, non scelgo quella che mi piace di più, ma la più grossa. Come da bambino, quando bisognava badare soprattutto a riempirsi la pancia». MAGNABISSE Sergio Saviane, di Castelfranco Veneto, ricorda le sue cene del sabato sera in compagnia di Benetton, «nelle ville dei magnabisse, gente che mangia pavoni, scoiattoli, martore e il carbonasso, una serpe innocua delle campagne, bisata de tèra la chiamiamo, anguilla di terra, gente che fa sette-otto tipi di minestre con i fegatini, e il risotto alla sbirraglia, che è detto così perché l’hanno inventato gli sbirri: i Gonzaga divoravano i pollastri e al corpo di guardia giù di sotto buttavano le ali, le creste, le zampe, i coiòni». LAVORO/1 «Gli anziani li accudiscono le badanti moldave, i clienti nei ristoranti li servono le cameriere slave, i cibi li preparano i cuochi maghrebini, le capricciose le infornano i pizzaioli egiziani, i piatti li lavano gli sguatteri senegalesi, i palazzi li costruiscono i rumeni, i muri li imbiancano gli ucraini, il latte lo mungono i sikh, i formaggi li fanno gli etiopi, gli agrumi li raccolgono gli ivoriani, le piante nei giardini le mettono a dimora gli indiani, i bar li gestiscono i cinesi, gli appartamenti li tengono in ordine i filippini e i singalesi, le pelli le conciano i ghanesi, i pacchi dei corrieri li recapitano i peruviani. Nel contempo 2 milioni di italiani si dichiarano disoccupati». LAVORO/2 Lorenzetto lavora sempre: «Tempo libero non ne ho e non saprei che farmene. Ho lavorato la vigilia di Natale e, lo stretto indispensabile, anche a Natale, dopo la messa dell’aurora delle 7.30. Ero al lavoro pure il 31 dicembre e a Capodanno [...] Lavorerò anche a Pasqua, il lunedì dell’Angelo, il 1° maggio – che è la mia festa – e a Ferragosto». “TASI” C’è un proverbio veneto in cui si riconosce? «Prima de parlar, tasi» (Flavio Contin). LUSTRARE A che età s’è scoperto erotomane? «A 12 anni. Non mi ricordo se era il culo della Emilietta o di un’altra delle tre donne di servizio, tutte bellissime, che avevamo ad Asolo, dov’eravamo sfollati per la guerra. Le infilavo una mano nelle mutande mentre mi puliva le scarpe. “Ma no, signorino, cosa fa?”. Tasi, tasi, continua a lustrare» (Tinto Brass). DISEGNARE Si guadagna bene a disegnare ragazze nude? «Disegno anche per beneficenza. Ogni tanto le suore dell’asilo di Sant’Ambrogio mi chiedono qualcosa. È un mestiere faticoso, bisogna prestare molta attenzione ai particolari. La donnina erotica deve avere uno sfondo impeccabile» (Milo Manara). LETTERE Ogni anno Giulietta, il personaggio di Shakespeare, riceve 4.000 lettere, 2.000 email e 30.000 messaggi allo scrittoio telematico che si trova presso la Casa di Giulietta a Verona. VERONA, ITALY Che indirizzo mettono sulla busta? «Di solito “Giulietta, Verona, Italy”. C’è un codice muto delle Poste mondiali. Le lettere arrivano tutte qui lo stesso» (Giulio Tamassia, il segretario di Giulietta che risponde alle lettere spedite da ogni parte del mondo). OSSA «Ho trovato pezzi di baionetta, calci di fucile, rasoi, forbici, gavette, tabacchiere e ossa, tante ossa, sparse nelle fosse comuni. In guerra non c’era il tempo per seppellire le salme» (Antonio Scrimali, che da sessant’anni batte palmo a palmo il Carso alla ricerca dei resti dei morti della Grande guerra. Ha inventariato 1.700 tra lapidi e cippi).