varie, 21 gennaio 2011
Alessandro Malvestio, 72 anni. Di Massanzago nel padovano, allevatore di maiali in pensione, schiacciato dai debiti, viveva da solo in una catapecchia di campagna tutta diroccata ricavata dal deposito di quella che un tempo era stata la villa di famiglia ma era andata distrutta, nel 2001, per via di un incendio
Alessandro Malvestio, 72 anni. Di Massanzago nel padovano, allevatore di maiali in pensione, schiacciato dai debiti, viveva da solo in una catapecchia di campagna tutta diroccata ricavata dal deposito di quella che un tempo era stata la villa di famiglia ma era andata distrutta, nel 2001, per via di un incendio. Schivo e un po’ burbero, malato di Alzheimer, trascurato nell’aspetto, frequentava una donna di Spresiano e spesso sulla sua Punto andava alla trattoria Pecorella a bersi un bicchiere di vino e a salutare qualcuno. L’altro giorno uno dei suoi dodici fratelli, di nome Guerrino, l’accompagnò dal dottore e poi lo riportò a casa. Mezz’ora dopo, siccome non riusciva a parlarci per telefono, tornò da lui e lo trovò faccia a terra, vicino al letto, polsi e caviglie stretti con parecchi giri di spago, la bocca sigillata da un bavaglio che l’aveva soffocato. Attorno, in camera, tutto messo a soqquadro da qualcuno che cercava soldi e probabilmente ha trovato solo i pochi spiccioli che il Malvestio, disordinatamente, lasciava in giro assieme ai vestiti. Dopo le 18.30 di giovedì 20 gennaio in una casupola in via Cornaro Carega 1 nella campagna di Massanzago, Padova.