MICHELE SERRA , la Repubblica 20/1/2011, 20 gennaio 2011
Corsivi - La tesi difensiva è che Lui sia un «geniale beniamino della vita» (Ruggero Guarini, il Foglio), libertino e dunque libero, pagatore e dunque generoso
Corsivi - La tesi difensiva è che Lui sia un «geniale beniamino della vita» (Ruggero Guarini, il Foglio), libertino e dunque libero, pagatore e dunque generoso. E che gli "stronzi" (sempre Guarini) lo odiano per tristezza, per minorazione, per insolvenza, per invidia. Temo ci sia un equivoco. Noi stronzi, nel nostro piccolo, abbiamo vite e le amiamo, abbiamo amori e li facciamo. Ma ci manca, per farne un paradigma, la gongolante certezza di essere un Modello. Si gode e si vive, in questo piccolo paese come altrove nel grande mondo, in infiniti modi, alcuni perfino gratuiti. Non si capisce in seguito a quale paresi dell´esperienza, e a quale malattia del giudizio, gli amanti del Cav (perfino più devoti delle amanti) abbiano stabilito, a un certo punto, che come si gode a Corte è il massimo dell´allegria, e come lo si fa altrove è appena un mesto brancicare di invidiosi. Questa dell´invidia, lo sappiamo da tempo, è l´arma finale di quel signore e dei suoi eserciti, la Grande Spiegazione. Peccato che non spieghi nulla, soprattutto agli occhi dei distanti e dei differenti che hanno costruito le loro storie con altri materiali, altre parole, altri finali, e ai quali il palcoscenico di Arcore pare l´ultimo, ma proprio l´ultimo, sul quale vorrebbero esibirsi. Il mondo è grande, il mondo è vario e genera sogni e incubi cento volte migliori e peggiori di quelli che si fanno a Arcore: è questo elemento – non un dettaglio – che sfugge ai prigionieri di quel castello.