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 2011  gennaio 20 Giovedì calendario

2 articoli - IL VOLTO SPIETATO DEL POTERE - Il berlusconismo arriva al suo compimento. Ci dovevamo arrivare prima o poi e ora - ecco - ci siamo

2 articoli - IL VOLTO SPIETATO DEL POTERE - Il berlusconismo arriva al suo compimento. Ci dovevamo arrivare prima o poi e ora - ecco - ci siamo. Quel che si scorge è l´inizio di un lungo tormento. Sapevamo di vivere in un Paese dove al governo c´è un uomo solo - un grottesco Egoarca - che altrove sarebbe già stato allontanato per la sua evidente inadeguatezza politica e insufficienza etica. Sapevamo che quell´uomo solo, che stringe nelle sue mani il filo del potere economico, politico e mediatico, non può permettersi di allontanarsi dal governo perché è il governare, è il potere, sono i dispositivi di dominio che proteggono l´opacità della sua storia, l´irresponsabilità dei suoi comportamenti, il suo futuro. Buona parte dei disordini istituzionali che hanno accompagnato la vita pubblica degli ultimi quindici anni - lo sappiamo - è figlia di questa anomala e umiliante condizione in cui viviamo; una condizione che sollecita in tanti o la rassegnazione o una depressione cinica. Ci aspettavamo giorni difficili, ci attendono lacrime e sangue. Non bisogna nasconderselo perché, dopo il videomessaggio di Berlusconi, c´è una circostanza che è diventata chiara come acqua di fonte: quell´uomo non vorrà mai lasciare il Palazzo, qualsiasi cosa accada, qualsiasi siano le sue responsabilità accertate, qualsiasi siano le urgenze del Paese. Il Sovrano, accusato di concussione e di aver fatto sesso con una minorenne, non accetta di farsi processare. Esige di essere immune. Comunica che se l´impunità gli sarà negata, spingerà la sua avventura autocratica fino alle estreme conseguenze, incurante di condurre l´Italia nel gorgo di un tragico conflitto e le istituzioni dello Stato al collasso con risultati oggi del tutto imprevedibili per il futuro del Paese. La risolutezza annunciata dal capo del governo non è la caparbietà di un «combattente nato», come pure qualche anima fioca dirà. È la nascita di un potere postpolitico e neoautoritario. È postpolitico perché il processo del governare - che cosa è necessario al Paese? qual è l´agenda delle priorità? come affrontarla? - è ormai del tutto separato e scisso dallo spettacolo mediatico che diventa la più autentica rappresentazione del nostro destino pubblico. Questa scena di cartapesta, che impasta e mescola la realtà trasfigurandola, liquida del tutto i meccanismi democratici che diventano irrilevanti al punto che esprimono soltanto un vuoto. Il capo dello Stato, che ha chiesto appena 24 ore fa trasparenza, è sconfessato. Il Parlamento dei nominati mostra tutta la sua ininfluenza. L´opposizione non trova nemmeno il luogo per esercitare le sue prerogative. È un potere neoautoritario perché Berlusconi è stato esplicito: «la magistratura sarà punita». Chi gli ha scritto il discorso aveva consigliato «adeguata reazione». Il capo del governo ha corretto «punizione». Perché gli è chiara la strada che intende esplorare: l´unificazione nella sua persona di tutti i poteri. C´è un ostacolo lungo questa via: l´indipendenza del potere giudiziario. Deve essere liquidata. È quel che reclama. Con animo da mercante, potrebbe ripensarci soltanto se gli sarà concessa l´impunità (già si ode il lavorio di chi crede alla possibilità di "ridurre il danno"). In ogni caso il capo del governo annuncia nuove misure graduali da stato di emergenza perché è un´emergenza l´autonomia della magistratura anche se il solo a sentirsi minacciato è lui. «State sereni», dice Berlusconi. È una frase chiave. Ci rassicura: la vita andrà avanti normalmente con le sue permissività, i suoi piaceri, i suoi sogni ma - purtroppo - per colpa di una magistratura che lavora con fini politici occorre qualche misura eccezionale necessaria per proteggere la cosiddetta "libertà" che nel lessico del Sovrano equivale a "piacere". Si avvera la profezia di Slavoj Zizek. Nel futuro dell´Italia appare una sorta di autoritarismo permissivo che ha per formula più divertimento e più misure straordinarie. Più "piacere" e meno libertà. Sapremo comprendere i principi eversivi di questo discorso? C´è ancora da qualche parte nella nazione un amor proprio che avverte come degradante, disonorevole, vergognoso per tutti la presenza di quest´uomo al vertice dello Stato? Ammesso che davvero esista nella nostra democrazia ipermediatizzata, si riuscirà a rendere consapevole l´opinione pubblica di che cosa è accaduto, di perché accaduto e per responsabilità di chi. Nel suo monologo - mai che l´arrogante accetti un contraddittorio, una domanda, la contestazione di "un fatto" - Berlusconi ha truccato le carte come gli accade sempre. Come è possibile dimostrare, ha corrotto Ruby, l´ha costretta a tacere di aver fatto sesso con lui, minorenne. Si è fatto firmare una dichiarazione che lo scagiona. Berlusconi l´ha letta ieri in tv condendo la sua difesa con bubbole e fiabe: mi difenderei volentieri nel processo (questo è un falso indiscutibile), ma la procura di Milano è incompetente (altro falso); non ho mai toccato quella ragazza (ancora un falso). È un altro aspetto della nostra nascente democrazia neoautoritaria. Il Sultano pretende che il potere delle sue parole sulla realtà e sui nostri stessi ricordi sia, per noi, illimitato e indiscusso. È il paradigma che sempre il capo del governo oppone ai fatti nella convinzione che, in ogni occasione, la forza del suo triplice potere possa piegare la verità, ogni verità, tutte le evidenze. Corrompe i testimoni (già gli è capitato con David Mills, ora c´è ricascato con Ruby che dice: mi vestirà d´oro). Impone all´informazione che possiede e controlla di far deflagrare quelle "verità capovolte" nella mente e nei cuori degli italiani che, otto su dieci, s´informano dalla tv e dunque da fonti quasi esclusivamente sue. Trasforma un suo affare privato in un affare pubblico mobilitando le istituzioni (governo, parlamento) che considera cosa sua. Questo spettacolo nero ha un significato politico. Berlusconi ci dice che, al di fuori della sua "verità", non ce ne può essere un´altra. Vuole ricordarci che la memoria individuale e collettiva è a suo appannaggio, una sua proprietà, manipolabile a piacere. Si scorge oggi nell´affaire Ruby, come nella "crisi di Casoria" del 2009, un uso della menzogna come funzione distruttiva del potere che scongiura l´irruzione del reale e oscura i fatti. Si misura l´impiego dei media sotto controllo diretto o indiretto del premier come fabbrica di menzogne che finora ha preparato il castigo per chi dissente e da oggi annuncia la «punizione» delle istituzioni dello Stato che non si conformano. Quel che è abbiamo visto ieri in televisione è il nuovo volto di un potere che diventerà spietato, se politica e società non si uniranno per fermarlo. È il paradigma di una macchina politica che deve convincerci della pericolosità di Berlusconi. C´è ancora qualcuno che può pensare che questa sia la trama di un gossip o l´ennesimo episodio del conflitto tra politica e magistratura? Diffidate di chi vi racconterà queste favole. Berlusconi sta mettendo le mani sulla nostra democrazia e bisogna decidere soltanto che la misura è colma. GIUSEPPE D´AVANZO , la Repubblica 20/1/2011 TUTTE LE BUGIE DI KARIMA E LE ALTRE - Le «Papi-girl» ieri si sono affannate a ripulire l´immagine devastata di Silvio Berlusconi in una specie di talent-show. Ma, come accadeva in una famosa pubblicità, «hanno commesso un errore»: non hanno manco letto le 389 pagine dell´invito a comparire. Limitiamoci, per carità di patria, alle questioni basilari, a come vengono «narrate», a come sono nella realtà. SESSO CON IL PREMIER Ruby a Kalispera: «Sono io la prima a dire che lui non mi ha mai toccata con un dito... Lo stimo come persona e per avermi aiutato senza alcun tornaconto». 1), «dal verbale di assunzione informazioni rese da Pasquino Caterina. Domanda: Durante la sua conoscenza con la Ruby, la stessa le ha raccontato di alcune sue amicizie di gente famosa? Risposta: Ricordo che diceva di essere molto amica del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, con il quale, a suo dire, è stata spesso a casa del Premier dove ha cenato, ballato e fatto sesso con lui, il quale le dava molto denaro». 2). Nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2010 i giornalisti nulla sanno di Ruby-Karima, ma l´inchiesta avanza in gran segreto. Con l´ancora minorenne Ruby c´è, come ieri a Canale 5, Luca Risso. Il quale ha una fidanzata, che gli manda un classico sms da fidanzata alle 23.47: Fidanzata: «Ma dove sei? Perché stanno interrogando Ruby? E tu ascolti tutto? C´è Lele o solo l´avvocato? Sms di Luca: «C´è Lele, l´avv., Ruby, un emissario di Lui, una che verbalizza... Cmq tranquilla, è tutto molto tranquillo. Sono qui perché pensano che io sappia tutto». Poco dopo i fidanzati si sentono al telefono. Luca: «Amore? Sono ancora qua, sono venuto a far due passi, Ruby è su, che si sono fermati un attimino perché siamo alle scene hard con il pr.. con la persona». Fidanzata: «Ma figurati?». Luca: «Sì, sì». F: «Con lei?». Luca: «Mmm, guarda, ti racconterò tutto...». 3) Nelle carte c´è anche la traiettoria che porta il quarantenne proprietario di locali notturni in contatto con Ruby. La ragazza il 28 ottobre parla con l´amica Davidia, spiega che Berlusconi le ha fatto una richiesta precisa: «Spara cazzate, ma non devi raccontare la verità, mi ha detto: ti do tutti i soldi che vuoi, li copro in oro, però non dire niente. E poi, tutti i giornali stanno pubblicando, sanno tutti tutto. Luca mi sta semplicemente proteggendo perché Lele gli ha chiesto di proteggermi, in cambio avrà un sacco di soldi. Ma lui (Luca) dice: non mi interessa dei soldi, io ti voglio bene e ti copro». RUBY ERA MINORENNE Sempre nel corso della registrazione tv a Canale, Ruby ha ricostruito che la sera del 14 febbraio 2010 andò a cena ad Arcore e si presentò così: «Piacere Ruby, ho 24 anni». 1). Dal verbale di un carabiniere che aveva fatto amicizia con Ruby. Cc: «Mi confidò che all´inizio della sua conoscenza con il Presidente del Consiglio, neanche lui sapeva che era minorenne, dopodiché Rubi lo aveva informato che era minorenne (...) Sono certo di poter collocare il fatto che io ho saputo da Rubi che lei era minorenne a gennaio/febbraio 2010, ed è in questo frangente, lo ripeto, che mi confidò anche del fatto che il Presidente del Consiglio aveva saputo da lei che era minorenne». 2). Ruby parla con amica Poliana, il 26 ottobre: «È venuto il mio avvocato, ha detto: "Ruby, dobbiamo trovare una soluzione, è un caso che supera quello della D´Addario e della Letizia, perché tu eri proprio minorenne, adesso siamo tutti preoccupatissimi...". Ruby, con la cornetta alzata, parla e dice a qualcuno che è in casa: «Io frequento casa sua da quando avevo sedici anni». 3) Vale la pena di ricordare il paragone che lei stessa fa con Noemi (la ragazza di Casoria, altra minorenne procacciata da Emilio Fede per le «notti del Drago»): per Berlusconi «Quella è la pupilla, io sono il culo». 4) Da notare che il 26 Ruby ha parlato al telefono con il papà rimasto a Letojanni: «Sono con l´avvocato, Silvio gli ha detto "dille che la pagherò il prezzo che lei vuole l´importante è che lei chiuda la bocca (...)». 6) Come si sa, il patto tra i due prevedeva un pagamento. Il 28 ottobre 2010 Ruby dice al telefono: «...gli abbiamo chiesto 5 milioni di euro in cambio. Lui ha accettato». MAI FATTO LA PROSTITUTA Ruby in tv racconta una scena strappalacrime: «Ho provato a farlo ma, come diceva mia madre, puttane si nasce, non si diventa». E aggiunge una storia da Pretty Woman. 1) Telefonata tra Ruby e D., che si prostituisce: «Vieni - la invita - perché c´è tanto lavoro qua» (in Liguria) e a un cliente: «Gli ho detto "Sì, ma quanto mi dai a me e alla mia amica?". Mi fa: "Quanto volete?". Gli ho detto: "Va bene, non ti chiedo tanto, mille". E lui fa: "No mille sono tanti". Io - prosegue Ruby - ho detto: "Mille, ma sono 500 euro a testa, caro"». Dall´interrogatorio a un uomo che ha scambiato sms con Ruby: «Sì, ho avuto la netta percezione che Rubi intrattenesse rapporti con tutti i clienti girando tra i tavoli... che cercasse gente facoltosa a cui spillare dei denari». Questo per i reati che riguardano il sesso. BUNGA BUNGA Secondo Sabina Began sinora è stato scritto il falso anche su un «fenomeno» non penale. «Sono io il bunga-bunga, una specie di soprannome...». Interrogatorio dell´amica di M.T.: «La serata sostanzialmente si era suddivisa in tre momenti: il momento cena, il momento "bunga bunga" e quello in cui qualcuna delle ragazze rimaneva a dormire». Durante il bunga bunga, le «ragazze si sono ulteriormente spogliate, e avvicinandosi al Presidente, che stava seduto sul divanetto, si strusciavano e si facevano toccare, assumendo un atteggiamento anche provocante e volgare. Erano presenti degli scomparti dove erano allocati degli abiti per dei travestimenti, ovvero divise da poliziotta o infermiera. Mi ha anche detto che la Minetti fece uno spogliarello». Se spera che qualche videomessaggio possa stravolgere la tante, serie, precise testimonianze, Silvio Berlusconi dev´essere davvero all´ultima spiaggia. PIERO COLAPRICO , la Repubblica 20/1/2011