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 2011  gennaio 20 Giovedì calendario

L’ISTITUTO CHE DA’ 150 EURO AI MIGLIORI STUDENTI A META’ ANNO —

Macché libri o viaggi, soldi. Banconote e fresche di bancomat se possibile. È il regalo più gradito dai ragazzi ed è con questa motivazione che alla fine in consiglio d’istituto è passata la linea «euro» , le eccellenze della scuola saranno premiate con moneta sonante. Centocinquanta euro ai ragazzi che già al primo quadrimestre hanno avuto la media dell’otto, così ha deciso la preside dell’Istituto tecnico industriale Feltrinelli di Milano. Da lei le eccellenze sono soltanto cinque, su settecento iscritti. E questo è il problema. Quelli disposti a studiare e non soltanto a frequentare vanno sostenuti, proposti, lanciati. Devono diventare un modello. È la strategia della preside, Annamaria Indinimeo, che consegnerà i premi domenica all’open day, nel giorno in cui la scuola si presenta in società, ai futuri studenti e alle loro famiglie. Quale occasione migliore per una campagna promozionale, non dell’istituto, dei ragazzi. «Ai nostri migliori studenti consegneremo in pubblico un attestato e il denaro. Lo facevamo già con la pagella di fine anno, con un bonus di 250 euro. Adesso abbiamo deciso di premiare l’impegno anche al primo quadrimestre perché molti iniziano a lavorare seriamente soltanto quando la fine dell’anno si avvicina» , ha spiegato la dirigente scolastica. C’è un secondo riconoscimento, per un gruppo più allargato che al Feltrinelli ha difeso la media del sette: «Sono ventitré, la selezione è stata fatta sui voti ma anche sull’atteggiamento positivo tenuto a scuola — dice Indinimeo —. Dobbiamo ancora definire la cifra, anche perché paghiamo con fondi della scuola. Ma ci crediamo, dobbiamo sostenere i modelli positivi» . Al Feltrinelli professori compatti sulla scelta di valorizzare gli Otto, breve il dibattito sulla scelta di monetizzare, alla fine tutti d’accordo, soprattutto sulla necessità di diffondere un messaggio: andare bene a scuola è un valore. E di combattere uno stereotipo: chi studia è un secchione, uno sfigato. Hanno seguito percorsi simili altri presidi. La dirigente del Liceo scientifico Einstein di Milano distribuì bonus del valore di duecento euro ai ragazzi con la media dell’otto o il 90 alla maturità, potevano spenderli in libri, software, musica, sport, la scuola avrebbe rimborsato. E a Roma il preside del Liceo classico Visconti in nome di una «meritocrazia che non sia un concetto astratto» ai suoi migliori studenti scrisse una lettera con dedica letteraria e in coda a versi di Alda Merini e Eugenio Montale aggiunse l’invito a ritirare in segreteria un buono premio di ottanta euro da spendere in libri. Piace l’idea «coraggiosa» di un riconoscimento in denaro a Paola Mastrocola, scrittrice e professoressa di lettere in un liceo torinese: «Perché siamo disperati, non sappiamo più cosa fare per farli studiare» , sorride. E spiega: «È giusto distinguere i bravi, senza temere il verbo discriminare. Una volta si faceva, c’erano i premi delle banche, poi ci siamo entusiasmati a una corsa al ribasso, all’appiattimento. E abbiamo sbagliato. Oggi occorre dare un segnale, dire che questi studenti ci piacciono e vorremmo che aumentassero. Massì, anche con cento euro» .
Federica Cavadini