Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 20 Giovedì calendario

«SUA MAESTA’ LA PRIMOGENITA» CAMERON CAMBIA LA SUCCESSIONE —

Cento giorni al Royal wedding di Williams e Kate, nota con puntiglio la Bbc che prende l’occasione per rilevare con un certo sarcasmo come il matrimonio dell’anno stia già producendo una quantità di notizie vere e false, di gossip e di pettegolezzi, una ragnatela nella quale non è facile districarsi. I tabloid sono scatenati e le reti televisive vanno a ruota. Ma pure i fogli seri della borghesia britannica non scherzano. Insomma, la marcia di avvicinamento al 29 aprile procede nel migliore dei modi. A lasciare un po’ di disappunto c’è la minaccia del sindacato dei trasporti di bloccare bus e metropolitana per due giorni proprio in coincidenza col fatidico «sì» . Non sarebbe la prima volta, accade già con Giorgio VI ° , il papà di Elisabetta. I lavoratori del «tube» non si fanno di certo scrupoli con Buckingham Palace: il loro avvertimento è così reale che il premier David Cameron, durante un dibattito parlamentare, ha minacciato di rispolverare la politica adottata da Margaret Thatcher negli anni Ottanta, scudo e manganello. Gli interessati hanno risposto confermando che, se non riceveranno qualche sterlina in più nelle festività, se ne staranno a casa proprio in occasione del Royal wedding, a guardarselo in tv. L’ultima novità, e va presa sul serio perché la racconta in prima pagina l’autorevole Daily Telegraph, riguarda l’Act of Settlement che dal 1701 disciplina la successione al trono. Che in certi ambienti di governo e di corte si voglia prendere la palla al balzo delle nozze di William con Kate per dare una spolveratina alle tradizioni monarchiche è un dato di fatto. Del resto, già la circostanza che lei, miss Middleton (Kate), non andrà in Chiesa in carrozza ma in auto e che salirà con lo sposo sul cocchio solo a cerimonia avvenuta non è un soffio rivoluzionario però è un briciolo di normalità che entra nella famiglia dei Windsor. Ma è il piano di rivedere quella legge, vecchia di più di tre secoli, che diventa lo spartiacque con le consuetudini del passato: che senso ha discriminare fra figli maschi e femmine per cui la prima nata del sovrano o della sovrana, deve cedere il passo, rinunciando ad essere regina, al fratello minore che assume il trono? La società britannica è piuttosto sensibile alle pari opportunità. In parlamento, nell’esecutivo, nella City le donne hanno la parte che loro spetta. Rimane l’Act of Settlement a ricordare che il mondo cambia ma la monarchia no e resta arroccata nei suoi castelli. Sarà che la coalizione dei tory coi liberaldemocratici desidera aprire gli occhi ai Windsor, per altro prendendo in consegna pari pari un progetto del laburista Gordon Brown, o sarà che spingono gli stessi William e Kate, comunque il governo sta negoziando una revisione dell’atto che regola l’ascesa a Buckingham Palace. I ministri sono tutti d’accordo, è ora di cambiare. Quindi: maschi e femmine uguali sono e uguali diritti hanno, la primogenita diventa regina e non passa la mano. Se tutto dovesse filare per il verso giusto, considerando che parallelamente alle mosse dell’esecutivo un deputato laburista ha presentato un progetto di legge alla Camera dei Comuni, per la fine dell’anno il grande passo potrebbe essere compiuto. E diverrebbe ancora più significativo se venisse accompagnato, come è intenzione, dalla frantumazione di un pilastro dell’Act of Settlement: il divieto per un cattolico di essere re o regina. Anche questa discriminazione cadrà?
Fabio Cavalera