GABRIELE MARTINI, La Stampa 20/1/2011, pagina 25, 20 gennaio 2011
Io gioco in tre dimensioni ma senza gli occhialini - L’ effetto è straniante, ma forse è questione d’abitudine
Io gioco in tre dimensioni ma senza gli occhialini - L’ effetto è straniante, ma forse è questione d’abitudine. In ogni caso, la soglia è varcata. La terza dimensione irrompe nel mondo virtuale dei videogiochi senza bisogno di indossare gli appositi (e vituperati) occhiali. A sollazzarsi con le leggi della stereoscopia è la Nintendo 3DS, ultima evoluzione della console portatile più venduta al mondo. Il gruppo giapponese ha battezzato ieri la sua nuova creatura con la presentazione europea ad Amsterdam. Satoru Shibata, presidente di Nintendo Europa, annuncia trionfale: «Con la 3D entriamo nell’ottava generazione delle console». Bluff o rivoluzione, lo dirà il tempo. Sta di fatto che l’avveniristico effetto tridimensionale visibile ad occhio nudo deve tutto a un display Lcd ispirato alle tecniche di stampa lenticolari delle psichedeliche cartoline Anni 70. «La Stampa» ha potuto effettuare una prova di gioco e i risultati sono ambivalenti. La Nintendo 3DS è una console innovativa, anche se poco hi tech. Mentre i rivali investono su grafica ad alta definizione ed elevata potenza, la multinazionale di Super Mario punta sull’esperienza ludica. Che si rivela rivoluzionaria. Dopo i primi secondi impiegati dall’occhio per abituarsi all’effetto tridimensionale, l’immagine acquista profondità dentro il display senza perdere in nitidezza. Quando l’omino virtuale con le sembianze di Messi va in gol, la rete che si gonfia produce un effetto-realtà strabiliante. Nonostante le modeste dimensioni delle schermo, l’effetto 3D induce un coinvolgimento maggiore nella realtà virtuale del gioco. L’unica pecca è che per evitare il mal di testa bisogna posizionarsi frontalmente rispetto allo schermo. I vicini che osservano, invece, non hanno scampo: con la prospettiva obliqua l’effetto tridimensionale sparisce. I videogiochi disponibili nei primi mesi saranno una trentina. Mr. Enomoto e Mr. Hatsumi, sviluppatori del celebre «Pro Evolution Soccer», sorridono: «Rispetto alle precedenti versioni della nostra creatura quella in 3D è davvero eccezionale». La console portatile, esteriormente simile ai modelli precedenti, uscirà il 26 febbraio in Giappone e il 25 marzo in Europa e Usa e il prezzo indicativo di 259 euro (al di sopra delle attese). E’ dotata di due schermi (quello superiore in 3D e quello inferiore dedicato all’interfaccia touch screen) e due obbiettivi esterni per scattare fotografie in tre dimensioni; include un sensore di movimento e un modulo WiFi che consente di collegarsi a reti e interagire con altri dispositivi. Il grado di profondità dell’effetto tridimensionale può esser regolato a piacere grazie ad una manopola. Nintendo, forte della leadership tra i più piccoli, ha voluto mettere le mani avanti sulla possibile pericolosità per la vista. Il consiglio da Kyoto è disattivare la modalità 3D se a giocare sono bambini sotto i sei anni. In un’intervista al «Wall Street Journal» il numero uno di Nintendo, Satoru Iwata, ha fatto intendere che l’azienda vuole coprirsi le spalle da possibili azioni legali. Ma il comunicato ha scatenato un dibattito sul Web. Alla fine è dovuta scendere in campo l’Accademia Americana di Oculistica: nessun danno, al contrario «la visione 3D può permettere di rilevare piccoli difetti pregressi che, se non corretti in tempo, potrebbero causare difficoltà in futuro». Con la 3DS Nintendo ambisce a rilanciare la propria leadership nel settore dopo un 2010 in cui ha rivisto al ribasso utili e vendite. Una flessione causata dal calo di interesse per console «datate» e da uno yen ancora forte. Il colosso di Kyoto tenta ora un balzo in avanti. Magari simile a quello riuscito nel 2006 con la Wii, antesignana tra le «scatole magiche» che permettono di impartire comandi tramite il corpo. La sensazione è che il futuro sarà tridimensionale.