Massimo Borgnis, Chi, n. 4, 26/01/2011, pp. 42-45, 26 gennaio 2011
LE MIE CENE AD ARCORE
Barbara Faggioli, 25 anni, ex valletta dello Show dei record su Canale 5, è una delle dieci ragazze che in questi giorni ha subito pesantissime perquisizioni da parte delle forze dell’ordine, che si sono presentate a casa la mattina presto, hanno fotografato tutto, hanno rovistato ovunque e hanno sequestrato il computer e i documenti. II motivo? Essere fra quelle persone che hanno partecipato ad alcune cene a Villa San Martino dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Un blitz organizzato come se si trattasse di criminali. Lo stesso trattamento che si riserva a chi ha compiuto il più grave dei reati. Barbara, sconvolta per quel che le sta succedendo, racconta la sua verità: «Erano serate tranquillissime. Anzi, in due occasioni c’è stato anche mio fratello».
Domanda. Come sono state le perquisizioni?
Risposta. «È stata certo una esperienza allucinante. Io non ho mai avuto nulla a che fare con le inchieste giudiziarie ed ero parecchio intimidita. Mi sono accorta che tipo di tritacarne sia il meccanismo giudiziario e che una perquisizione può diventare un incubo. Ma io non potevo inventare di aver assistito o preso parte a festini che non ci sono mai stati e che non ho mai visto. Io ho sempre avuto e continuo ad avere fiducia nella giustizia, però, essendomi trovata coinvolta in questa vicenda, ho capito che contro il presidente Berlusconi c’è un accanimento speciale. Trovarmi di fronte a un clima di intimidazione, avere il telefono costantemente sotto controllo come se dovessi rivelare chissà quale verità su chissà quale orrendo delitto, solo per aver partecipato a qualche cena in una residenza del presidente del Consiglio, mi è sembrata una cosa ai limiti dell’incredibile. Un’esperienza che spero di non dover fare mai più, anche perché io non ho mai fatto assolutamente nulla di male».
D. Che tipo di cene erano quelle dal premier? É vero che c’erano ragazze in abiti succinti?
R. «Erano cene assolutamente normali, con cibi squisiti e tanta musica. Non ci sono mai state né trasgressioni né tantomeno richieste particolari. A Villa San Martino, per esempio, c’è un salotto con un bar e dopo la cena al presidente piace cantare e raccontare aneddoti e storielle. Il presidente sa mettere tutti a loro agio, anche chi si trova davanti a lui per la prima volta e ha magari un po’ di soggezione. Su quelle serate è stato scritto di tutto e di più. Quando ho letto quelle cose ho capito quanto sia lontana dalla realtà la versione che appare sulla stampa. Una cosa incredibile. Io di quelle cene conservo un ricordo assolutamente piacevole, le assicuro che avrei potuto tranquillamente portarci i miei genitori, e non avrebbero avuto nulla da ridire».
D. Che tipo di rapporto ha con Berlusconi?
R. «Da parte mia c’è grande rispetto e riconoscenza, perché è stato sempre disponibile con me senza mai chiedere nulla in cambio. Un autentico signore. Mi ha incoraggiato a riprendere gli studi all’università, studi che avevo interrotto per dedicarmi al lavoro. Per una ragazza giovane è stata una grande opportunità poterlo conoscere, mi è sembrato di toccare il cielo con un dito. Del presidente ho apprezzato molto l’affabilità dei modi e la semplicità, è l’uomo più importante d’Italia, ma non lo fa mai pesare a nessuno. Credo che sia più giovane lui di tanti trentenni in carriera e che gli piaccia circondarsi di donne giovani solo per ricavarsi degli spazi di serenità in mezzo alle tante responsabilità che ha sulle spalle. É un uomo generoso, come non se ne trovano più, ed è inconcepibile che la sua generosità venga infangata con sospetti e accuse infamanti».