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 2011  gennaio 14 Venerdì calendario

TURISMO SPAZIALE


Contrordine compagni (miliardari), i turisti torneranno nello spazio. La Space Adventures, attualmente l’unica azienda al mondo specializzata nei voli turistici orbitali (altre compagnie, come la Virgin Galactic di Sir Richard Brunson non sono ancora operative e comunque offriranno un servizio completamente differente), ha infatti concluso il 12 gennaio un accordo con l’Agenzia spaziale russa e l’azienda russa Rocket Space Corporation Energia che libererà tre posti sulle navette Soyuz per il 2013.
Il contratto è stato reso possibile dopo la decisione di aumentare la produzione delle ex navette sovietiche da quattro a cinque unità all’anno. I nuovi viaggi verso la Stazione spaziale internazionale dureranno dieci giorni, mentre per accaparrarsi un seggiolino, i tre turisti dovranno sborsare una cifra compresa tra i 30 e i 40 milioni di dollari.
L’ultima volta: la missione di Laliberté

«Siamo felici di annunciare questo accordo e vogliamo ringraziare i nostri partner russi per avere incrementato la produzione della Soyuz», ha dichiarato Eric Anderson, presidente della Space Adventures, società americana di nascita ma con base a Vienna e un secondo ufficio a Mosca.
«Dalla missione di Guy Laliberté, abbiamo registrato un grande aumento di richieste da parte di singoli individui, organizzazioni e gruppi commerciali che sognano di avere accesso alla stazione spaziale. Con loro abbiamo discusso di scienza, educazione e programmi multimediali. Per questo contiamo, già l’anno prossimo, di poter fare un altro annuncio molto importante». Di cosa si tratti, però, è ancora impossibile stabilirlo.

L’EVENTO MEDIATICO. L’ultimo turista dello spazio, come ricordato da Anderson, fu proprio Guy Laliberté, l’istrionico imprenditore canadese, ex artista di strada, ideatore e fondatore del celebre Cirque du Soleil, nonché accanito giocatore di poker semi-professionista e noto filantropo.
La missione, da lui stesso ribattezzata «poetico-sociale», avvenne a bordo della Soyuz TMA-16 e durò 12 giorni: dal 30 settembre all’11 ottobre 2009.
Anche in quel caso, Laliberté mise sul piatto una trentina di milioni di dollari e si fece il suo tour spaziale. Dedicò il suo volo, e da questo deriva il nome della missione, all’emergenza per la scarsità di acqua che l’umanità dovrà fronteggiare nel futuro. Da consumato businessman però, il canadese abbinò all’evento uno speciale show di 120 minuti trasmesso sul web, con performance di decine di suoi artisti in diretta da 14 città distribuite nei cinque continenti.
Anousheh Ansari, prima e unica turista

Prima di lui, altri sei milionari riuscirono a mettere piede sulla Stazione spaziale internazionale. Il primo, l’italo-americano Dennis Tito, ex ingegnere aerospaziale della Nasa riconvertitosi in imprenditore multimiliardario in campo finanziario con la fondazione della Wilshire Associates, avvenne nel 2001.
Da allora, il sudafricano Mark Shuttleworth nel 2002, l’americano Gregory Olsen nel 2005, l’iraniana-americana Mark Shuttleworth, prima e unica donna turista dello spazio, il capo dei software Microsoft, l’ungherese-americano Charles Simonyi, unico al mondo ad avere effettuato, per 60 milioni di dollari (evidentemente nel settore non si applicano sconti cumulativi), ben due viaggi (2007 e 2009), e il britannico Richard Garriott nel 2008 sono stati gli unici ad avere sperimentato l’ebbrezza del volo orbitale.

VOLI SOSPESI DAL 2009. Dalla missione di Laliberté però, ci fu uno stop. L’agenzia aerospaziale russa decise di fermare i voli turistici a tempo indeterminato. Il 3 marzo 2010, i russi annunciarono a sorpresa che Mosca avrebbe raddoppiato il numero dei lanci delle navette Soyuz (che possono ospitare tre persone) per lo stesso anno, portandoli a quattro.
La ragione era completamente scientifica: l’équipe permanente di astronauti a bordo della nuova Stazione spaziale internazionale espansa sarebbe aumentata di numero a sei elementi. Per quanto concerneva quindi il turismo spaziale, i vertici del Centro d’addestramento cosmonauti fecero sapere che per il momento dovevano essere considerati sospesi. Fino all’annuncio, altrettanto improvviso, della ripresa dei voli turistici orbitali 12 gennaio: l’unica domanda a questo punto riguarda l’identikit dei tre prossimi miliardari che si godranno lo spettacolo della Terra dallo spazio.