Stefano Montefiori, Corriere della Sera 16/1/2011, 16 gennaio 2011
Pigasse, il banchiere rock (e di sinistra) che pubblica Le Monde e tifa Strauss-Kahn - Al numero 121 di boulevard Haussmann, storica e sobria sede (senza insegna) della banca d’affari Lazard, un giovane e magrissimo uomo in jeans armeggia con l’aria condizionata nel tempio della finanza internazionale
Pigasse, il banchiere rock (e di sinistra) che pubblica Le Monde e tifa Strauss-Kahn - Al numero 121 di boulevard Haussmann, storica e sobria sede (senza insegna) della banca d’affari Lazard, un giovane e magrissimo uomo in jeans armeggia con l’aria condizionata nel tempio della finanza internazionale. È il direttore generale Matthieu Pigasse, 42 anni. «Fa un po’ troppo freddo qui» , dice nella sala riunioni, forse anche perché alle 11 del mattino ha già molto lavoro alle spalle— dorme al massimo quattro ore a notte e ha ingerito poche calorie — «detesto mangiare troppo, non mi piace il senso di sazietà» . Lo stile informale, la norma in Apple o Google, è senza dubbio una novità nella finanza, ma non è solo per questo che «il banchiere rock» è uno degli uomini del momento in Francia. Infanzia a Regnéville-sur-Mer, villaggio di 300 abitanti sulla Manica; studi all’Ena, poi negli anni Novanta ingresso nei gabinetti ministeriali di Dominique Strauss-Kahn e Laurent Fabius; dal pubblico al privato, nel 2002 l’approdo in Lazard, di cui oggi è il direttore generale. Negli ultimi mesi Matthieu Pigasse si è occupato di rilanciare il quotidiano Le Monde di cui è nuovo proprietario, di fare triplicare le vendite al suo settimanale di cultura rock e politica Les Inrockutibles, di ristrutturare il debito della Grecia, e di consigliare il probabile candidato p r e s i d e n z i a l e s o c i a l i s t a Strauss-Kahn: l’imminente campagna per le elezioni presidenziali lo riguarda da molto vicino. Ci sono molte cose di cui parlare con Matthieu Pigasse: cominciamo da Le Monde, giornale chiave negli equilibri politici francesi. Il precedente direttore Eric Fottorino ha sostenuto il vostro «trio Bnp» (Bergé, Niel, Pigasse) nella conquista della proprietà del giornale, e poco dopo lo avete destituito. Che è successo? «Nessun problema politico o finanziario. Piuttosto, Fottorino non ha saputo adattarsi ai nuovi equilibri perdendo la fiducia dei suoi redattori. Gli siamo riconoscenti per l’appoggio iniziale, ma era necessario cambiare. Potrà restare come giornalista, se lo desidera» . Il nuovo direttore sarà nominato entro l’inizio di febbraio, sono in corso colloqui con una decina di candidati. «Il posto andrà a una persona con esperienza o comunque comprensione di molti media dalla radio alla tv a Internet —, in grado di proporre un nuovo progetto, di rottura con il passato. Occorre ridare a Le Monde un ruolo istituzionale, di riferimento» . Interverrete nella campagna elettorale? «Ogni volta che il giornale si è speso troppo chiaramente a sinistra o a destra (con Edouard Balladur, in quel caso) ha perso copie. Abbiamo una storia di centro-sinistra, ma le priorità sono indipendenza e autonomia di giudizio» . Il presidente Sarkozy avrebbe preferito l’altra cordata Perdriel Orange-Prisa, giudicata meno ostile. Non avrete nessuna attenzione particolare per Dominique Strauss-Kahn? «Il giornale non credo, io sì di sicuro» , dice sorridendo Pigasse. «Lo giudico in possesso di tutte le qualità per diventare un ottimo presidente della Repubblica. Ho una relazione particolare con lui, fatta di affetto, amicizia e stima. Quanto al giornale, oltre a me nella proprietà ci sono Pierre Bergé, che ha avuto modo di dichiarare "Dsk non è di sinistra", e Xavier Niel, che non è schierato. Saremo complementari, equilibrati» . Matthieu Pigasse è anche editore di Les Inrockutibles. Le ultime due copertine sono state su una star del porno pentita e un’altra, dal titolo «La carne uccide» , sull’industria alimentare. Il banchiere adora il punk. Come si trova con i colleghi? «Bene, nessun problema. Di persone con poche idee in completo a tre pezzi è pieno il mondo. Credo che la mia apertura a tutti gli aspetti della società sia un vantaggio, apprezzato dai miei clienti» . Dai Sex Pistols al debito greco. Come procede l’attività di consulenza ai governi? «Lazard ha cominciato nel 1924 aiutando il governo francese di sinistra a sostenere il franco. Negli anni Settanta c’è stata l’Indonesia, poi di recente Argentina, Ecuador, Iraq. Ultimamente mi sono occupato della ristrutturazione del debito di Atene e di altri Paesi europei. È questa la novità del government advisory: accanto ai Paesi emergenti, ora è richiesto il nostro aiuto in Occidente. È un mercato in grande espansione» . Purtroppo, verrebbe da dire. «Certo, purtroppo. L’unica salvezza per le nostre economie è il rafforzamento dell’Ue, un vero federalismo. La fine dell’euro sarebbe una catastrofe» . Matthieu Pigasse, il ragazzo prodigio della politica, della finanza e dell’editoria, si dichiara da sempre di sinistra. Perché? «Sono convinto che alcuni miei amici di Regnéville di minore successo sono stati solo meno fortunati. Le differenze tra gli uomini non sono naturali e immutabili, come pensa la destra. Tutto dipende dall’ambiente, e dagli incontri. Io ho incontrato ottime persone, nel momento più favorevole. Vorrei che tutti potessero avere la stessa fortuna».