Frediano Sessi, Corriere della Sera 19/01/2011, 19 gennaio 2011
ANNA FRANK E QUEGLI INSULTI SU FACEBOOK
Da sempre, il Diario di Anna Frank è oggetto di attacchi che dichiarano di volere, smascherare un falso, negando, direttamente o indirettamente, la realtà dello sterminio ebraico. Accade oggi, all’interno di uno strumento esaltato come una delle massime espressioni di democrazia mediatica (è nato su Facebook il gruppo «Anna Frank Bugiardona» ). Ma l’attacco ad Anna Frank, sta all’origine delle posizioni negazioniste. Nel 1957, il giornalista Harald Nielsen sosteneva che il vero autore del Diario fosse l’agente letterario Meyer Levin che voleva portare in teatro un’opera di finzione che commovesse gli spettatori e il mondo intero. La tesi viene poi ripresa nel 1974 da Richard Harwood e nel 1978 da Dietlib Felderer negazionisti convinti. In seguito Robert Faurisson cerca di dimostrare come i diari di Anne siano stati scritti a tavolino dal padre Otto Frank nel dopoguerra. Proprio per dare una risposta definitiva a questi attacchi, nel 1980 venne avviata una perizia tecnica e calligrafica comparata sui testi, sulla scrittura e sui supporti cartacei che Anna aveva usato per il suo diario e per scrivere i racconti dell’alloggio segreto. Le colle, gli inchiostri, le matite, i fogli rilegati e volanti, da più periti sono stati dichiarati autentici, e si esclude che possano essere stati prodotti in epoca successiva alla stesura del diario, proprio come la grafia delle diverse pagine del diario. Nessun dubbio, dunque; e chi denigra il Diario, produce l’effetto di radicare ancora di più la voce di Anna Frank nella memoria del nostro tempo.
Frediano Sessi