ANGELO AQUARO , la Repubblica 19/1/2011, 19 gennaio 2011
SI DECOLLA, USATE I CELLULARI" SUGLI AEREI CADE L´ULTIMO TABÙ
Avete mai volato con Veritas Airlines? «Vi ricordiamo che da questo momento in poi tutti i cellulari devono restare spenti perché possono interferire con la strumentazione di bordo. Cioè, questo è ciò che finora vi abbiamo raccontato...». Prego? «Per la verità vi chiediamo di spegnerli perché potrebbero interferire con la rete mobile a terra: ma la richiesta non avrebbe lo stesso effetto. Del resto nella maggior parte dei voli c´è sempre qualche cellulare che resta acceso per errore: e se fossero davvero pericolosi non li avremmo neppure ammessi a bordo».
No, Veritas Airlines non esiste. Ma la hostess virtuale inventata dal settimanale Economist ha fatto da tempo il giro del web per la gioia degli irriducibili telefonisti. Eppure l´affermazione è nero su bianco perfino sul sito della Federal Aviation Administration: «È dal 1991 che i cellulari sono stati banditi in volo perché possono interferire con le comunicazioni a terra». Ma allora la sicurezza aerea c´entra o no?
La questione è complicata dai modelli di ultima generazione: gli smartphone che permettono l´uso in modalità «aeroplano» - con cui si può ascoltare musica, guardare un film, leggere un libro, ma non telefonare. Qui, negli Usa, la legge delega alle singole compagnie la facoltà di autorizzarne l´uso. In Europa la discrezionalità spetta invece al comandante. Ma la «veritas» dove sta?
Dal 2000 a oggi, solo una decina sono state le denunce presentate dai piloti per problemi con i telefonini. E il cellulare viene ritenuto tra le cause di almeno una tragedia aerea. Un volo charter caduto a Christchurch, Nuova Zelanda, 2003, otto morti: solo che al telefonino non c´era un passeggero, ma il pilota. Basta un solo caso per sollevare il caso? «È la classica notizia mezza buona e mezza cattiva», taglia corto al New York Times David Carson, un ingegnere della Boeing. «Notizia buona: gli apparecchi elettronici non provocano sempre problemi. Notizia cattiva: la gente preferisce pensare che non li provocano mai».
La notizia cattivissima è però quello che suggerisce un altro esperto, Bill Strauss: «Un telefono che magari non funziona bene, una batteria difettosa, la strumentazione di bordo non proprio aggiornata e... boom: ecco la tempesta perfetta che provoca la tragedia».
Eppure la certezza ancora non c´è. E così tra cellulari, iPad, iPhone e Gps si continua ad andare in ordine sparso. Dall´Europa agli Usa le telefonate sono permesse «fino alla chiusura delle porte»: è la conseguenza di un test a terra condotto 4 anni fa da American Airlines. E perché invece siamo pregati di spegnere «ogni tipo di apparecchiatura elettronica» in fase di decollo o di atterraggio? In quei momenti, spiegano alla Faa, sarebbe molto più complicato per il personale di bordo controllare ogni interferenza.
Non basta. I voli più moderni sono dotati di una protezione migliore. «Ma le migliorie tecnologiche sugli aerei si contano ogni vent´anni» dice l´esperto di sicurezza Doug Hughes «mentre l´industria degli apparecchi elettronici sforna nuovi modelli ogni settimana». Che fare?
L´Unione europea ci sta studiando su da un paio d´anni. Nell´attesa, da Ryanair a Emirates passando per Qantas, le aerolinee di mezzo mondo si sono già attrezzate con la tecnologia «inflight»: un sistema che bypassa la rete terrestre e la strumentazione di bordo consentendo di telefonare ma non di navigare.
Negli Usa, invece, da United-Continental a Delta, è già realtà il wi-fi. Qui, al contrario, si naviga ma non si telefona: e i servizi per chiacchierare in rete, come Skype, sono disabilitati. Ma anche stavolta, come direbbe l´hostess di Veritas Airlines, la sicurezza non c´entra. Il divieto di telefonare in volo ha una spiegazione più terra terra: «Si prega di non disturbare».