Toni Viola, Avvenire 19/1/2011, 19 gennaio 2011
CATANIA NON CI STA: «BELLINI FU UCCISO? NUOVA AUTOPSIA»
«Vincenzo Bellini morì avvelenato? Accertarne le cause significa rendere omaggio alla verità storica e porre fine alle diverse e contrastanti tesi finora sostenute dai tanti biografi, italiani e stranieri». Lo affermano i consiglieri del gruppo La Destra Alleanza Siciliana al Comune di Catania, Nello Musumeci, Gemma Lo Presti e Manfredi Zammataro che, in una interrogazione al sindaco, chiedono la riesumazione della salma dell’artista affinché venga eseguita una nuova autopsia. «A distanza di 176 anni – sottolineano gli esponenti de La Destra – rimangono ancora incerte le cause della improvvisa e prematura scomparsa del celebre musicista catanese Vincenzo Bellini, avvenuta vicino a Parigi, all’età di 35 anni. L’autopsia eseguita tre giorni dopo non fugò il dubbio di un possibile avvelenamento del giovane compositore». Per questo i tre consiglieri sollecitano la riesumazione della salma del compositore autore di Norma, anche alla luce dei passi in avanti delle «indagini paleopatologiche multidisciplinari che hanno consentito di acquisire nuove verità storiche mediante l’esame dei resti ossei di alcuni famosi personaggi del passato: Federico II di Svevia, Giotto, Poliziano, Caravaggio, Pico della Mirandola». I tre consiglieri suggeriscono anche come coprire le spese per accertare la verità sulla morte di Bellini: procedere «d’intesa con la Chiesa catanese e con le altre istituzioni preposte, affinché enti privati possano finanziare l’intervento».