Ansa, Sole24Ore, Repubblica, 18 gennaio 2011
DECRETO ATTUATIVO FEDERALISMO FISCALE (18.01.11)
Questa sarà una settimana decisiva per il federalismo fiscale. Al centro c’è il decreto attuativo sul fisco comunale, testo corretto dal governo la scorsa settimana per tenere conto delle indicazioni del Pd ma anche dell’Associazione nazionale comuni italiani.
1. L’agenda
Questa mattina alle 11 il ministro della Semplificazione Roberto Carderoli ha presentato oralmente alla "Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale" il dlgs modificato.
Domani nel primo pomeriggio, intorno alle 15.00, il presidente della commissione Enrico La Loggia, dovrebbe dare il parere sulla bozza del provvedimento, che sarà analizzato dalle commissioni Bilancio e Finanze di entrambe le Camere. Giovedì invece si dovrebbe svolgere un incontro tra il presidente dell’Anci, Sergio Chiamparino, La Loggia e Calderoli. Ci sarà tempo fino a venerdì alle 18 per la presentazione di emendamenti. È attesa anche una relazione del Tesoro sui numeri del provvedimento.
Giovedì intanto si riunisce l’ufficio di presidenza dell’Associazione nazionale dei comuni italiani guidati da Sergio Chiamparino ed è probabile che vi sia proprio in quella giornata un ulteriore incontro tra il presidente della bicameralina, che è anche relatore del provvedimento, il ministro Calderoli e il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Chiamparino.
Poi la discussione e l’esame del provvedimento proseguirebbe giovedì e la settimana prossima con voto finale ipotizzato, appunto, per il 26, due giorni prima del termine ultimo previsto per il via libera.
2. Le misure.
I FONDI. In totale la partita delle tasse Comunali prevede che circa 12,9 miliardi di trasferimenti vengano fiscalizzati cioè vengano legati a compartecipazioni al gettito di imposte o passino a vere e proprie tasse gestite dai Municipi. Ci si basa su tre pilastri: 1. Un sistema di compartecipazione al 20 per cento del gettito catastale e delle tasse di registro (circa 1,2 miliardi) e si arriverà a 6,5 introducendo una compartecipazione all’Irpef sui redditi complessivi prodotti sul territorio del Comune; 2. L’Imup, cioè la tassa sul possesso: dovrebbe contenere Irpef sulla casa e l’Ici ed avere una aliquota del 10,6 permille (ma sarà la legge Finanziaria di ogni anno a stabilirla); 3. La cedolare secca: il gettito è 2,6 miliardi e sarà devoluto ai Comuni in compartecipazione. Per rimpolpare il piatto arriverà anche lo sblocco delle addizionali Irpef: i Comuni lo vorrebbero da quest’anno (e minacciano di bocciare il decreto quando giovedì l’Anci terrà l’ufficio di presidenza) mentre il Tesoro vorrebbe farlo scattare solo dal 2014.
LA CEDOLARE. Sugli affitti arriva la cedolare secca. Al 20% per i canoni concordati; al 23% per quelli liberi. Il 3% del gettito riscosso sarà destinato in favore delle famiglie del locatario prima casa con figli a carico come credito d’imposta, con una sorta di mini-quoziente familiare chiesto dall’Udc. Ai Comuni andrebbe una quota del gettito della cedolare che potrebbe essere o il 20% in via transitoria e il 30% in via definitiva o direttamente il 30%. Ci sarebbe, però, anche la possibilità per i municipi, per compensare i tagli dei trasferimenti ove non fossero ripianati dalla cedolare, di innalzare questa quota di compartecipazione.
La Cgia di Mestre calcola che cCon l’eventuale applicazione della "cedolare secca", solo i proprietari di immobili con livelli di reddito sopra i 28 mila euro godranno di significativi risparmi fiscali. Chi guadagna meno di 15mila euro invece ci rimetterà.
CASE FANTASMA. Stretta sugli immobili "fantasma": le multe sono raddoppiate, con parte dell’incasso delle sanzioni (il 50%) che va al Comuni sul quale si trova l’edificio. Inoltre le case non dichiarate (secondo la scadenza del milleproroghe) vanno sanate entro il 28 febbraio, ma ai Comuni che collaboreranno a identificare le case finora "ignote", potrebbero andare un bonus di 1.500 euro ciascuna.
L’IMU. Salta l’imposta municipale unica sui trasferimenti di proprietà delle case, inizialmente prevista. Ci sarà solo una tassa sul possesso di seconde case (oltre a quella facoltativa per i Comuni). L’aliquota dell’imposta municipale unica verrà fissata dalla legge di stabilità.
LE TARIFFE. Previsto il riordino della tariffa sui rifiuti, tenendo conto anche del criterio della composizione del nucleo familiare, e dell’addizionale comunale all’Irpef in un prossimo decreto. Tra Tarsu/Tia. Resterà in vigore la prima, calcolata però sulla rendita catastale e modulata in base ai componenti dei nuclei familiari.
LA TASSA DI SOGGIORNO. I Comuni capoluogo di provincia avrebbero diritto all’istituzione di una tassa di soggiorno sul modello di quella di Roma (che va da 1 a 3 euro sui prezzi dell’albergo) e sarà graduata in base alla classificazione della struttura ricettiva. Gli altri Comuni potrebbero prevederla ma concordandola con la
Provincia che ne gestirebbe gettito e quote. Gli introiti in arrivo dal tributo dovranno comunque essere destinati
al settore turistico
L’IRPEF. Ne verrà data ai comuni una quota (il 2,5%) insieme a una fetta, che potrebbe essere del 20%, del gettito dell’imposta di registro e di bollo, delle imposte ipotecaria e catastale, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie.
IL TETTO. La conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica concorrerà a stabilire gli obiettivi di finanza pubblica prevedendo anche per il comparto dei Comuni un limite massimo per la pressione fiscale e tariffaria.
TEMPI PIÙ STRETTI PER FONDO RIEQUILIBRIO - Passa da cinque a tre anni la durata del fondo sperimentale di riequilibrio che tiene anche conto del numero di residenti di ciascun ente. Questo fondo è quello che andrà ai micro-comuni sotto i 5 mila abitanti per assicurare l’erogazione dei servizi essenziali e nel fondo perequativo si terrà conto di questo, così come della necessità di meccanismi di riequilibrio a vantaggio dei Comuni non turistici e senza seconde case.
3. Al voto
I membri della commissione (il presidente Enrico La Loggia) sono 30. Lega e PdL hanno 15 voti. Pd e Idv 11. Il Terzo Polo 4. In commissione se il senatore di Fli Mario Baldassarri vota con l’opposizione la situazione è di parità (contando il voto della senatrice dell’Svp Helga Thaler a sostegno del governo).
Per quel che riguarda le commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato, in due di questei (Bilancio Camera e Finanze Senato) i numeri sono in bilico per la maggioranza.
La Lega si mostra ottimista. "Abbiamo i voti per fare passare il federalismo", ha detto Umberto Bossi. "Abbiamo anche ottenuto - spiega - la possibilità di dare un po’ di soldi ai Comuni nell’interregno fra qui e il 2014, quando il federalismo fiscale entrerà in vigore. Ho trovato l’accordo con Tremonti".
Il Terzo polo dovrebbe scegliere una linea unitaria di voto, anche se, al momento, l’Api sembra su una posizione più oltranzista rispetto a quella di Udc e finiani sulla riforma. Scioglieranno la riserva all’ultimo, così come farà il Pd che, secondo il vice segretario Enrico Letta, deve dare il proprio contributo per "approvare un buon federalismo".
4. Reazioni
La Loggia ha spiegato che tra le novità si guarderà a "un riequilibrio in favore soprattutto dei comuni più piccoli che faticano a erogare i servizi essenziali ma ci sarà anche l’accorpamento di imposte che semplificherà la vita ai cittadini oltre all’assegnazione ai municipi di una parte del gettito dalla lotta all’evasione fiscale come risorse fresche da impiegare subito".
A Calderoli hanno chiesto di Ruby. "Noi dobbiamo continuare a lavorare sul federalismo e portarlo a casa, queste sono le cose importanti per il Paese" ha risposto il ministro.
Bossi, intervistato da Oggi, dice che "se non avviene (l’approvazione della riforma federale, ndr), torniamo alle urne, ci facciamo dare il voto dagli italiani e ricominciamo a lavorare per farlo succedere. Il federalismo non può più aspettare: deve diventare operante, altrimenti l’Italia va a rotoli".
Tremonti ha detto che in realtà la cedolare secca sugli affitti con un’aliquota al 23% "è una ipotesi".
Scettica l’opposizione.
Il senatore Walter Vitali, capogruppo Pd in Commissione sull’attuazione del federalismo: "Ci troviamo di fronte a cambiamenti consistenti di cui apprenderemo solo domani la reale entità. Chiederemo perciò che vengano forniti tutti i dati tecnici che ci permettano di capire in modo approfondito quali sono gli effetti delle norme".
Linda Lanzillotta (in Commissione, è iscritta all’Api), si è lamentata: "Oggi, a pochi giorni dallo scadere della delega, il Ministro Calderoli ha presentato un testo completamente nuovo del federalismo municipale: un patchwork frutto di soluzioni improvvisate e pasticciate".
Il senatore di Fli Baldassarri, considerato l’ago della bilancia: "Credo che gran parte del pasticcio permanga, ma ci riserviamo un giudizio più nel merito. I temi che abbiamo sollevato sono temi di fondo".
Gian Luca Galletti, in commissione (Udc): "L’unica novità positiva è che compare la parola ’famiglià. Ma di qui a ritenere condivisibile la bozza sul federalismo municipale c’è un abisso. Ci siamo trovati di fronte a un pasticcio. Attendiamo il testo scritto e la relazione tecnica, ma l’impressione è che di federalista, in questo provvedimento, ci sia solo il titolo. Non vorrei che si trattasse di una sorta di ’Porcellum’ tributario".