Sebastiano Vassalli, Corriere della Sera 18/01/2011, 18 gennaio 2011
QUESTA BRUGOLA E’ DEGNA DI MODIGLIANI
Una parola recente della lingua italiana, la parola «brugola» che indica un particolare tipo di vite a testa esagonale, è al centro di una storia curiosa. La racconta Mario Cannella in un libro-intervista (Idee per diventare lessicografo) edito da Zanichelli: «Il lemma “brugola“, parola degli Anni 80, era presente nel vocabolario Zingarelli e nell‘etimologia si diceva che probabilmente l‘origine era dal latino vericulu(m) “piccolo spiedo”, diminutivo di veru “spiedo“. Tullio De Mauro lodò sull‘Espresso il neologismo e l‘etimologia. Un lettore scrisse ironico che l‘etimologia era davvero bella e che lui nella sua ignoranza pensava invece che la parola derivasse dalle Officine Egidio Brugola che erano proprio a Lissone in provincia di Milano, dove lui abitava. A quel punto Lorenzo Enriques (l‘editore) telefonò all‘azienda, parlò con il figlio di Egidio Brugola il quale confermò che le viti e le chiavi erano state vendute in scatole con la dicitura «Brugola» sulla confezione. Da allora il lemma sullo Zingarelli è accompagnato dalla corretta etimologia».
È una storia, questa della brugola, che sembrerebbe imparentata con quella delle false sculture di Modigliani. La casa editrice Zanichelli, che la racconta nell‘intervista del suo lessicografo ufficiale, non dice che i vocabolari della concorrenza si appropriarono dell‘errore, autenticandolo, come gli illustri critici avevano fatto con le teste pescate nel fosso: e questo è un tratto di signorilità che le fa onore. (Errare humanum est, copiare diabolicum).
Sebastiano Vassalli