Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 17 Lunedì calendario

LUFTHANSA. IMPARIAMO A VOLARE DAI TEDESCHI

Se fosse Snoopy invocherebbe il Barone Rosso, ma a Cristoph Franz basta essere se stesso per dare qualche grattacapo all’Alitalia. Il nuovo amministratore delegato di Lufthansa si è insediato questo mese al posto di Wolfgang Mayrhuber, l’uomo che nel 2009, l’anno della crisi, rifiutava gli aiuti pubblici dichiarando: «Il protezionismo produce solo problemi» . Ora l’emergenza è passata e i conti sono in ordine: 612 milioni di utile operativo nei nove mesi 2009, +58%, su un fatturato di 20,2 miliardi, contro un risultato netto in progresso ma ancora negativo per 125 milioni dell’Alitalia di Rocco Sabelli (su un giro d’affari di 971 milioni). Nel 2010 Lufthansa ha superato i 90 milioni di passeggeri, +17%. È pronta al decollo. A partire dall’Italia.
«È un mercato per noi molto importante in Europa — dice Heike Birlenbach, vice president Division Milano di Lufthansa Italia, destinata a diventare amministratore delegato a breve, secondo fonti vicine alla compagnia —. Vogliamo essere primi nel Nord Italia, crescere nelle destinazioni e andare a pareggio il più presto possibile con Lufthansa Italia (nel 2009 ha perso 274 mila euro, ndr. ). Investiremo ancora sulla flotta. Che deve aumentare» (ora è di nove aerei).
Il certificato
La svolta si chiama licenza. Domani, martedì 18 gennaio, la compagnia tedesca annuncerà il traguardo raggiunto: la sua controllata Lufthansa Italia, costituita due anni fa, ha ottenuto dall’Enac il Coa, Certificato di operatore aereo italiano. Significa che Lufthansa sarà, prima compagnia straniera nel nostro Paese, considerata tale e quale un operatore di volo italiano. Ergo, accederà agli accordi bilaterali dell’Italia con i Paesi extra Ue. «Potrà far partire con più facilità le rotte intercontinentali» , dice Oliviero Baccelli, ordinario di Economia regionale in Bocconi. «Sarà più semplice avere traffico sulle destinazioni non Ue, Europa dell’Est, Sudafrica, che vogliamo esplorare» , dice Birlenbach. Sarà anche meno complesso ottenere slot (le «finestre» di decollo e atterraggio) negli aeroporti italiani. Milano Roma a parte.
Le rotte
Sembra infatti accantonato, per ora, l’interesse agli slot di Linate per la Milano-Roma: rotta che Lufthansa Italia ha dovuto abbandonare a Malpensa l’anno scorso, dopo pochi mesi (i rivali parlano di un coefficiente di riempimento dei suoi aerei del 30-50%). «La Milano-Roma? Abbiamo avuto destinazioni più richieste — dice Birlenbach —. Ne seguiamo gli sviluppi da vicino, ma i passeggeri calano per l’offerta del treno, il mercato è sotto pressione. Preferiamo concentrarci su Malpensa, il futuro è lì» . La Milano-Roma vale ormai solo il 5-6%del fatturato di Alitalia, anche e soprattutto per la concorrenza dell’Alta Velocità di Mauro Moretti e delle low cost. Ma l’addio alla (ex) gallina dalle uova d’oro italiana è stato un brutto colpo. La rivale EasyJet, che ha lanciato 47 destinazioni su Malpensa in quattro anni, su Roma ha vinto la partita. Inoltre è vero che quest’anno Lufthansa Italia lancerà le destinazioni a Catania e (ma solo stagionali) a Cagliari e Palma, ma oltre a Roma, ha cancellato anche Bucarest, Bruxelles e Casablanca. Il numero di rotte cala da 18 alle 17 previste per l’estate 2011 (ora sono 14).
«Lufthansa Italia è arrivata nel 2008 a Malpensa con grandi progetti, sembrava la compagnia che avrebbe salvato l’aeroporto — attacca Thomas Meister, marketing manager di EasyJet —. Ma in due anni nessun hub è stato creato, la presenza sul mercato domestico non è forte e il progetto è un parziale fallimento» .
Le assunzioni
Rivalità a parte, il piano di assunzioni per il 2011 è pronto; mentre Alitalia, al contrario, sta valutando la riduzione dei dipendenti. Se la casa madre ne ha annunciate 4 mila per l’intero gruppo, secondo fonti accreditate Lufthansa Italia, che occupa circa 90 di persone, prevede almeno il raddoppio. E gli indici sono in crescita.
La quota del gruppo su Malpensa, secondo fonti di mercato, è triplicata dal 7,5%del 2009 al 21,5%nel 2010. E il suo traffico, rileva Sea, è quello che cresce di più: +26,1%, a 2,15 milioni di passeggeri (1,2 milioni solo da Lufthansa Italia). Il numero di voli annuo è salito dell’ 8,8%(a 20.030), stesso incremento di EasyJet (prima con 36.579, vedi tabella). Il gruppo Alitalia, invece, è sceso dell’ 8,4%, a 15.595. «Lufthansa ha seguito la strategia di gruppo, con Star Alliance e le alleanze nel mondo — dice Baccelli —. Quando aveva la rotta Malpensa-Lisbona con Fap si è mossa in ottica congiunta e lo stesso con Sabena, British Midland, Austrian Airlines, verso Bruxelles, Londra, Vienna. Ha lavorato su Malpensa» .
È vero che, nella classifica della puntualità gennaio-ottobre 2010 dell’Aea, l’associazione dei vettori europei, i mitici tedeschi sono stati battuti proprio da Alitalia (80,8%contro 78,9%di arrivi sotto i 15 minuti di ritardo). Ma oggi, se Alitalia è il primo cliente di Sea su Linate e Easy Jet lo è sul Terminal 2 di Malpensa, ormai sul Terminal 1, dove opera AirOne, il leader è Lufthansa. Che in Italia, a prezzi bassi, deve fare massa e per Malpensa è ormai determinante. «Resteremo primi nel 2011. La Lombardia per noi è strategica, è un mercato da 10 milioni di persone, molti imprenditori» , dice Birlenbach .
«Lufthansa è il vero avversario di Sabelli. Prima portava i clienti su Francoforte e Monaco, ora anche dalle città italiane su Malpensa» , nota Baccelli. Il bilancio 2011 di Lufthansa Italia sarà il primo completo e autonomo. Si vedrà lì se ha funzionato questa strada, alternativa al mancato acquisto di Alitalia.
Alessandra Puato