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 2011  gennaio 18 Martedì calendario

ORA A RISCHIO I PROGETTI FUTURI

Cosa succederà alla nave senza il suo capitano? Quale impatto ha sulle attività industriali di Apple il «periodo di malattia» che l’azienda ha concesso a Steve Jobs e che, secondo quando implicitamente scrive lo stesso Jobs nella email mandata a tutti i dipendenti della società per informarli della sua nuova convalescenza, potrebbe durare sino alla fine dell’anno?

Nel breve e medio periodo, probabilmente nessuno. Il problema casomai ci sarà nel medio-lungo periodo, oltre cioè i 18 mesi.

Le altre due volte in cui Steve Jobs ha lasciato il timone di Apple, infatti, non c’è stato rallentamento sui progetti già avviati e approvati dal vertice di Apple, cioè Jobs stesso. Il problema, invece, sono i nuovi progetti, sui quali Steve Jobs fa da filtro sia all’inizio, decidendo quali idee del centro di ricerca e sviluppo di Apple si potranno mettere in pratica, sia alla fine, decidendo se i prodotti realizzati potranno essere messi in produzione o dovranno essere ancora affinati.

I tempi si chiariscono bene con due esempi: Steve Jobs è stato finora in convalescenza altre due volte, da metà 2004 per una operazione di tumore al pancreas e da gennaio 2009 per il suo trapianto di fegato. Lo sviluppo dell’iPad, presentato a gennaio del 2010 e commercializzato a maggio di quell’anno, secondo gli analisti ha richiesto almeno due anni di lavoro: vale a dire che i progettisti di Apple hanno cominciato a lavorare sul progetto definito nei dettagli dopo maggio del 2008. Come ha anche dichiarato Jobs successivamente, il lavoro su iPad non è mai stato rallentato neanche dalla sua assenza. E il suo rientro alla guida è servito a dare il via libera finale al lavoro fatto internamente.

Invece, un fondamentale aggiornamento software per iPhone e iPad, cioè l’introduzione della versione iOS 4, secondo gli analisti è unanimemente arrivata con «almeno sei mesi di ritardo», lasciando oltretutto iPad con una versione sottopotenziata del sistema operativo fino a novembre 2010, mentre iPhone già da giugno aveva una versione più avanzata con varie funzionalità importanti tra cui il multitasking. Un doppio ritardo che è da imputare soprattutto alla mancanza di Jobs nel primo semestre dell’anno prima.

Un altro impatto negativo della mancanza di Jobs nel 2009 è stato probabilmente «l’Antennagate», cioè la presenza di alcuni difetti di progettazione dell’iPhone di quarta generazione (quello attualmente in commercio) legati alla forma dell’antenna integrata nello chassis. Il telefono è stato commercializzato a giugno del 2010, e l’impostazione della sua progettazione risale a più di un anno prima, cioè al periodo in cui Jobs non era presente al lavoro e al momento in cui è stata decisa la «forma» del telefono, con lo sfortunato posizionamento dell’antenna. Al suo rientro, Jobs potrebbe solo far ripartire da zero il progetto.

Cosa succederà adesso ai prodotti Apple, quindi? Probabilmente niente ai prodotti che l’azienda ha già in dirittura di arrivo: il sistema operativo Mac OS X 10.7 Lion previsto per l’estate, i futuri iPhone 5 e iPad 2 (attesi da qui all’estate) e gli aggiornamenti minori (velocità di processore) dei computer attualmente in produzione.

Invece, appare più incerto il futuro per iPad 3, sul quale alcuni ingegneri di Apple probabilmente si stanno per mettere al lavoro, e per iOS 5, la versione «futura» del sistema operativo di telefoni e tablet di Apple.