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 2011  gennaio 18 Martedì calendario

CHE BELLO PAGARE PER REGREDIRE

Non si stava meglio quando si stava peggio, si sta me­glio adesso a simu­lare quando si sta­va peggio pensan­do, per vezzo, che si stesse me­glio, e potendo tornare all’ades­so in qualsiasi momento. Quelli che vorrebbero essere nati nel Cinquecento, nel Seicento, nel Settecento, io ce li manderei, sen­za riscaldamento, senza aria con­dizionata, senza internet, soprat­tutto senza iPhone. Perché che brivido, che lusso, che lussuria quando, al massimo della tecno­­logia, è possibile simulare le cose vecchie. Ieri, per esempio, ho comprato sul meraviglioso App Store della Apple anche l’applica­zione 8mm per iPhone, mi man­cava. Con 8mm posso finalmen­t­e girare video come fossero dav­vero vecchi video 8mm, e subito ne ho postato uno su quella che Facebook ha chiamato antica­mente «bacheca», non a caso, per condividerlo con quelle mi­gliaia di sconosciuti che sono sta­ti chiamati con il termine altret­tanto antico di «amici», sempre non a caso. Non è una vera bache­ca, non sono veri amici, il mio non è un vero video in 8mm, ma per fortuna, è proprio questo il bello.
Con un’altra applicazione,Vin­tage Maker, posso girare un 60’s Home Video o anche un 20’s Mo­vie, con l’ultimo aggiornamento produrre anche un intero film muto,con tanto di cartelli d’epo­ca tra una sequenza e l’altra. Con Hipstamatic è possibile scattare foto utilizzando vecchie pellicole più vere delle pellicole veramen­te vecchie, e con Polarize trasfor­mare qualsiasi scatto normale in vecchie Polaroid, scrivendo perfi­no sul bordo bianco col pennarel­lo, come si faceva sulle vere Pola­roid. Vanno tantissimo le applica­zioni per il bianco e nero, come Oldbooth e Retrocamera, per­ché­si sa che qualsiasi foto in bian­co e nero sembra scattata da Hel­mut Newton, e di conseguenza ho il mio rullino digitale pieno di foto effettate, effetto mosso, effet­to sovraesposto, effetto autochro­me, effetto poolside, effetto sovie­tico, e qualche volta, insaziabile, effetto perfino le foto già effetta­te, perché non mi accontento mai, la vita è un effetto, le cause non mi interessano.
Così non c’è una mia foto che non sia trattata, invecchiata, sta­gionata, patinata, scolorita, sola­rizzata, non riesco a farne a me­no, se potessi ritoccherei perfino le foto degli altri, i senza iPhone, mi fanno troppa pena. Perché li riconosci subito, quelli senza iPhone: le loro foto sono norma­­li, ben esposte, ben bilanciate, con una risoluzione di sette me­gapixel, otto megapixel, dieci me­gapixel, e credono pure di essere aggiornati, a ostentare i loro me­gapixel, poveri sciocchini: chisse­nefrega dei tuoi megapixel, guar­da la mia f­oto che simula una vec­chia Nikon con l’obiettivo scassa­to quanto è bella e guarda questo filmato che simula una cinepre­sa BEAULIEU 4008 ZM II, io simu­lo tutto.
Nella mia nuova applicazione 8mm c’è perfino la funzione per far saltare l’immagine, quando i fotogrammi slittavano verso l’al­to andando fuori sintonia, e quando succedeva all’epoca era snervante, ma all’epoca, appun­to, oggi è fantastico perché il difet­to è una simulazione perfetta, quindi è un optional. Ho girato un video tra la camera da letto e la sala e mi sembrava di essere al­­la Factory di Andy Warhol. Dopo tutte queste foto, per rilassarmi ho giocato a Jupiter Lander con il mio emulatore di Commodore 64, e già che c’ero ho fatto anche una partita a Manic Miner , sul mio emulatore di Sinclair Zx Spectrum, un tuffo negli anni Ot­tanta, quando per realizzare un gioco bastavano 10 kilobyte e per caricarlo ci volevano 10 minuti, e gli omini disegnati con «sprite» di venti pixel ci sembravano «fat­ti benissimo» come probabil­mente sembravano «fatti benissi­mo » i personaggi della corte del­l’Imperatrice Teodora nei mosai­ci di Ravenna per gli uomini del VI secolo, e mentre lo penso cer­co subito un’applicazione per ri­toccare le mie foto in forma di mo­saico bizantino. Con i giochi vin­tage ci si stanca subito, dopo cin­que minuti mi ributto sui recenti e sofisticatissimi Real Racing 2 , Nova 2 ,Modern Combat 2 ,Angry
Birds 2 , tutto 2, che sfruttano ap­pieno l’alta risoluzione del mio retina display, e però sono felice, così pieno di madeleines imma­gazzinate dentro, dentro di me e dentro il mio iPhone, da portare in tasca. Se Proust avesse avuto l’iPhone avrebbe ritrovato il tem­po perduto già nella parte di Swann, prima ancora di alzarsi dal letto, scaricandolo dall’App Store. Perfino per telefonare ho scaricato Rotary Dialer,l’applica­zione che simula il vecchio disco del telefono. In televisione forse non se ne sono accorti e stanno ancora lì a parlare di televisione digitale, televisione satellitare, te­levisione in alta definizione, tele­visione in 3D, e va benissimo, ma intanto diteci: al massimo della tecnologia cosa ci simulerete? In­somma, vorrei consigliarlo an­che alla mia amica Barbara D’Ur­so, alle prese con l’Auditel del suo prime time su Canale 5, con i maligni sempre lì a dire che o ha fatto poco ascolto o lo ha ottenu­to con il trash: alle brutte baste­rebbe­mandare in onda ogni tan­to una bella simulazione del vec­chio monoscopio Rai, e vedreste che ascolti, vedreste che sera.