Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 17 Lunedì calendario

SE IL LAVORO DIVENTA PIÙ INTRAPRENDENTE

Dipendente o autonomo? Dipendente o professionista? Dipendente o intraprendente? Il dilemma circola da tempo nel mondo del lavoro e può essere sciolto non con un’alternativa (o l’uno o l’altro) ma con un’integrazione (e l’uno e l’altro). La parola dipendente evoca altri mondi e orizzonti da albori dell’industrializzazione. A livello quantitativo, assistiamo da tempo al cambiamento del mix del lavoro, tra un lavoro subordinato che cala relativamente e un mondo del lavoro indipendente che cresce. Secondo gli ultimi dati Istat, a ottobre 2010 i dipendenti risultano calati di 246mila unità (316mila a tempo pieno) e gli indipendenti a tempo pieno cresciuti di 40mila unità rispetto a ottobre 2009. Inoltre, crescono le attività imprenditoriali di tutti i tipi. Secondo l’ultimo rapporto Unioncamere Infocamere nei primi 11 mesi del 2010 sono nate 79mila nuove imprese (saldo positivo tra 381.535 avviamenti e 302.937 cessazioni), dato che, al di là di possibili distorsioni, come la partita Iva a volte obbligatoria, indicano una propensione imprenditoriale in crescita. E’ il segno dei tempi: il lavoro del futuro sarà sempre meno dipendente e sempre più intraprendente.