Mari Pada, ItaliaOgggi 18/1/2011, 18 gennaio 2011
AMBIENTE FA RIMA CON CONVENIENTE
Recuperare, sostituire, riciclare, risparmiare. Il 2011 sarà un anno di addii e nuove comparse, ma la costante sarà risparmiare in casa e fuori attraverso un uso consapevole delle risorse che si hanno a disposizione. Se infatti le associazioni dei consumatori hanno stimato un aumento delle spese per famiglia di più di mille euro dovuta a rincari e ritocchi delle tariffe, esistono numerosi modi per rientrare quasi totalmente delle spese, facendo di necessità virtù. Acqua, riscaldamento, illuminazione, mobilità sono i principali aspetti su cui agire per difendere il proprio portafoglio dai rincari e dalle novità introdotte dal legislatore. Per un sacchetto di plastica che va (divieto di produzione dal 1° gennaio), arriva una borsa di tela per gli acquisti (e quindi un risparmio di 5 centesimi ogni qual volta si fa la spesa). Per una lampadina a incandescenza che esce dal mercato, una lampada al led riporta i consumi sotto controllo.
Auto, manutenzione low cost. Una delle voci più importati delle spese di una famiglia è l’auto. Allora, ecco alcuni suggerimenti per risparmiare anche sulle spese legate al proprio veicolo. Al cambio dell’olio optare per i lubrificanti «fuel economy» che consentono al motore di consumare meno.
Costano un po’ di più, ma durano il doppio e in città permettono di risparmiare fino al 4% di carburante, oltre 50 euro all’anno. Quando bisogna sostituire le gomme, comprare pneumatici «fuel saver» appositamente studiati per minimizzare la loro resistenza al rotolamento, ovvero il loro attrito con l’asfalto.
Costano come quelli convenzionali, sono altrettanto sicuri, ma permettono di ridurre i consumi di carburante fino al 3% in città e fino al 5% nei tragitti extraurbani, con un risparmio di 80 euro all’anno.
Infine, per chi ha deciso di sbarazzarsi della propria auto, collegarsi al sito passaggio.it: il portale di carpooling che permette a chi cerca e a chi offre passaggi auto in Italia ed Europa di mettersi facilmente in contatto e viaggiare insieme.
Lunga vita al led. Addio lampadina da 60 watt. Da settembre l’Europa manda in pensione le lampadine a incandescenza da 60 watt (in vendita fino a esaurimento scorte). L’embargo ha già toccato quelle da 100 watt (settembre 2009) e da 75 watt (settembre 2010). Come attrezzarsi? Questo è uno di quei casi in cui il divieto del legislatore si sposa con il vantaggio dell’utente. Perché se è vero che la lampadina a incandescenza ha un prezzo inferiore è anche vero che era più soggetta a vita breve e a disperdere quasi tutta l’energia prodotta in calore anziché in luce.
Tante le alternative presenti oggi sul mercato, la scelta più vicina a una lampadina a incandescenza sono le lampade alogene.
Il rendimento luminoso di una lampada alogena, grazie alla luce più bianca rispetto ad una lampadina tradizionale, è del 50-100% superiore rispetto a questa, mentre la vita utile varia da 2000 a 6000 ore.
Essendo basate sullo stesso principio delle comuni lampade a incandescenza, le lampade alogene sono spesso progettate con l’obiettivo di poter essere usate come sorgente luminosa a intensità variabile, e pertanto sono la scelta naturale per i punti luce controllati da un varialuce, permettendo di non usarle al massimo della loro intensità.
Poi ci sono le lampade fluorescenti, che si distinguono per l’elevata efficienza luminosa, il basso consumo di energia elettrica e la lunga durata. Le lampade fluorescenti durano da otto a venti volte più a lungo delle tradizionali lampade a incandescenza e consumano, a seconda del tipo di lampada e della potenza, fino all’85% di energia elettrica in meno. Un esempio: una lampadina da 75 watt con il filamento si può sostituire con una da 15 watt a fluorescenza.
E poi ci sono le nuovissime lampade al led: mini punti luce (come le spie dei nostri televisori) che sommati danno lo stesso effetto luce di una lampadina, ma in più un notevole risparmio ed essendo inoltre resistenti agli urti e alle vibrazioni, sono adatte all’impiego in interni ed esterni
Per i più esigenti in tema di ambiente, infine, esiste la lampadina a energia solare. Il nuovo prodotto utilizza un pannello solare integrato e orientabile che genera luce attraverso quattro led, per un periodo di tempo che va dalle due ore e trenta alle sei ore. Anche se, c’è da dire, che non garantisce la stessa luminosità di una lampada tradizionale ma è resistente sia all’acqua che alla polvere e la si può acquistare a 13 euro.
Se lo scaldabagno diventa a gas. Con l’inverno che avanza diventa una questione di prima necessità limare la voce di spesa «riscaldamento» all’interno del budget familiare.
Per chi deve sostituire i termosifoni o sceglierne nuovi esistono prodotti che aiutano a risparmiare e nel frattempo sono amici dell’ambiente. Per esempio Easy White, prodotto da Atag Italia, il primo ecoradiatore in polipropilene, un materiale riciclabile al 100%, senza scarti di produzione non recuperabili e capace di avere una produzione a impatto zero. Nulle sono le emissioni di fumi nocivi e, soprattutto, con una percentuale pari al 93% di consumo energetico inferiore.
Lo scaldabagno elettrico poi è l’elettrodomestico che consuma di più. Sostituendolo con uno a gas si tagliano della metà i consumi dell’energia e si possono risparmiare oltre 330 euro all’anno
Spegni lo standby. Se il led è amico dell’ambiente e delle tasche degli utenti quando viene usato in sostituzione delle vecchie lampadine, così non è quando consuma energia negli apparecchi elettrici lasciati in «stand-by» (televisione, stereo, computer, modem, stampanti, dvd recorder, decoder, videogiochi). Spesso accade che le case produttrici degli apparecchi elettrici non riportano il loro consumo in stand by, oppure i Kw consumati annualmente.
0Per il consumatore è quindi difficile controllare questi costi inutili che vanno ad accumularsi con dispersioni varie incidendo sulla bolletta annuale anche di centinaia di euro. La buona pratica di risparmio energetico consiglia di utilizzare delle ciabatte con interruttore. Spegnendo un solo bottone si staccano insieme diverse apparecchiature, che altrimenti continuerebbero inutilmente a far correre il contatore.
Meno acqua più soldi. Ogni giorno in Italia consumiamo, per utilizzi domestici, 200 litri d’acqua a persona.
Di questa quantità il 28%, pari a 56 litri, viene consumato attraverso lo scarico del Wc, il 36 % attraverso gli altri apparecchi sanitari del bagno (doccia, lavabo_), il restante per le attrezzature domestiche. Esistono brevetti (per esempio Ekoacqua) per riciclare facilmente e senza particolari lavori idraulici l’acqua delle docce e degli altri sanitari del bagno per essere utilizzata poi per lo scarico del Wc.
Per mantenere la bolletta dell’acqua sotto controllo poi è possibile ridurre il getto necessario allo sciacquone ponendo nella cassetta una bottiglia di plastica da un litro piena d’acqua, priva di etichetta ed ermeticamente chiusa con il tappo, oppure far installare un sistema con doppio pulsante di scarico.
Ancora utilizzare miscelatori e rompigetto ai rubinetti che riducono il consumo. Si arriva a risparmiare quasi la metà dell’acqua utilizzata.
Infine, per eliminare dalle spese la voce «detersivo per il bucato» c’è Biowashball una pallina composta soltanto da ceramica naturale contenuta all’interno di una sfera di plastica non tossica.
È stata ideata per pulire la biancheria senza l’utilizzo di detersivi. Rispetto a un processo di lavaggio normale, diminuisce i rischi di allergia correlati ai detersivi, elimina i microrganismi, apporta benessere, fa risparmiare e preserva la natura; 300 euro in meno di spese per acquisto detersivo in un solo anno.