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 2011  gennaio 16 Domenica calendario

Arriva l’etichetta trasparente - «Per assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari e per rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari, è obbligatorio riportare nell’etichettatura l’indicazione del luogo di origine o di provenienza dei prodotti alimentari»

Arriva l’etichetta trasparente - «Per assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari e per rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari, è obbligatorio riportare nell’etichettatura l’indicazione del luogo di origine o di provenienza dei prodotti alimentari». Per una volta un articolo di legge non è scritto con il linguaggio della burocrazia e spiega, in modo comprensibile per tutti, che cosa si troverà tra le mani il consumatore se martedì il disegno di legge sarà approvato dalla commissione Agricoltura della Camera in sede legislativa. Sulla spinta della vicenda diossina la Camera approverà il testo con un consenso bipartisan e con un occhio all’Europa perché la legge è in contrasto con l’attuale diritto comunitario. Spiega Sergio Marini, presidente di Coldiretti: «L’approvazione del disegno di legge è una risposta all’ultima emergenza e cozza clamorosamente con l’inerzia comunitaria che ha sempre espresso contrarietà all’etichetta obbligatoria europea con l’origine degli alimenti». Marini si dice convinto che «è necessario dopo l’approvazione una rapida applicazione della norma anche a costo, se necessario, di aprire un contenzioso con l’Ue». Ipotesi sempre aperta anche se l’allarme diossina potrebbe spingere la commissione ad un atteggiamento più flessibile. Il testo, comunque, finirà sotto la lente di osservazione comunitaria. Il motivo? Lo spiegano le parole di Paolo Russo, presidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio: si introduce un «bollino di garanzia per il nostro made in Italy ed un sigillo di sicurezza per i consumatori costantemente assediati dalle insidie di truffatori e mistificatori». Quel bollino, secondo le stime della Coldiretti, potrebbe mettere un freno «all’inganno del falso Made in Italy a tavola. La vendita di prodotti alimentari pagati come italiani senza esserlo, costa 70 miliardi alle tasche dei cittadini». Ecco perché secondo Giuseppe Politi, presidente della Confederazione italiana agricoltori-Cia, «occorre far sì che la normativa venga totalmente recepita dall’Ue. E credo che, anche in seguito all’allarme diossina nei prodotti alimentari tedeschi, ci sono tutti i presupposti perché l’Europa riveda finalmente la sua posizione su questa materia». Non tutte le organizzazioni agricole, però, condividono questo ottimismo. Confagricoltura, ad esempio, è preoccupata: «Abbiamo sempre preferito, come nel caso dell’olio di oliva, una disciplina concepita e varata a Bruxelles, per evitare ogni possibile contenzioso che indebolirebbe la posizione dell’Italia alla vigilia di un negoziato delicato per il futuro della Pac». Aggiunge il presidente, Federico Vecchioni: «Non si può far finta di ignorare che il Parlamento sta privilegiando la normativa sull’etichettatura rispetto alle misure finanziarie che gli agricoltori italiani attendono da diverso tempo e che permetterebbero di rafforzare la competitività del settore».