Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 16 Domenica calendario

Biografia di Lorenzo Buffon

Il primo Buffon, Milan e vallette - Era una mattina di giugno che pioveva. L’Italia del gossip cominciava allora, nell’anno del Signore 1958, fra la gente accalcata dalle prime ore dell’alba davanti alla Chiesa di San Gottardo in Corte, a Milano, con i fotografi e i cronisti che si spingevano per farsi largo e Antonio Melluso che si feriva al ginocchio e rompeva lo zoom cadendo nella ressa, quando il primo calciatore sposava la prima valletta di fronte a Monsignor Pisoni, inaugurando la piccola storia dei belli e famosi, e degli amori da piccolo schermo, dei soldi e del successo che fanno la classifica della vita e che adesso sembrano tutti così normali. Lui si chiamava Lorenzo Buffon, portiere del Milan e della Nazionale, e «cugino in seconda del nonno di Gigi Buffon», il numero uno della Juve, sposato con l’attrice Alena Seredova, bellezza dei nostri tempi. E lei era la biondissima Edy Campagnoli, uno dei volti più noti della tv degli Anni Cinquanta, la mitica valletta di «Lascia o raddoppia?», che le riviste patinate sorprendevano una volta con Alberto Sordi e un’altra con Mike Bongiorno, e persino con Giorgio Ghezzi, il portiere dell’Inter, grande rivale proprio di Lorenzo Buffon. Lei negava tutto con un po’ di scandalo, ma erano altri tempi quelli: «La cosa mi urta. Non mi piace flirtare: sono molto difficile su questo punto». Lorenzo, invece, la conobbe a una festa del Milan con le star dello spettacolo. Erano avvenimenti, allora, mica come adesso. E se deve ricordare, dice che «le ho voluto bene tanto. Davvero». Per il loro matrimonio, il cronista scriveva che già alle 7 di quel mattino del 26 giugno una piccola folla di curiosi si era raccolta davanti alla Chiesa, e che «alle 10 e mezzo c’erano molte migliaia di persone, qualcuno dice diecimila». Pioveva. Monsignor Pisoni lesse la benedizione del Santo Padre. Fuori, la gente urlava contro le transenne e chiamava Edy con il suo vero nome, Marisa Borroni. Lei aveva un lunghissimo strascico e un diadema di platino. Prima di pronunciare il fatidico sì, versò pure una lacrima. «All’uscita ancora ovazioni e lotte tra la folla, gli agenti e i fotografi. Una donna svenne» (La Stampa, 27 giugno 1958). La cosa strana è che in un’Italia così lontana da noi, quella storia era in fondo la vicenda più vicina. Il 20 febbraio era stata approvata la legge Merlin, usciva nelle librerie Il Gattopardo, pubblicato postumo dalla Feltrinelli, e Mina compiva 18 anni e faceva le sue prime apparizioni in pubblico, scoperta da Natalino Otto. A giugno veniva inaugurato il primo tratto dell’autostrada del Sole, da Milano a Parma. La Francia diventava Repubblica presidenziale, Pasternak vinceva il Nobel e Papa Giovanni XXIII diventava Papa. Alla radio non c’era ancora «Tutto il calcio minuto per minuto». Però, la televisione cominciava a comandare nel costume del Paese. E il calcio si affrettava a cambiare il suo scenario: da sport a spettacolo. Oggi, Lorenzo Buffon ha 81 anni e si è ritirato nelle sue radici, a Latisana, in Friuli. Fa ancora l’osservatore del Milan, «ma solo se mi vengono a prendere e mi portano loro a vedere i giocatori». Quando lo era a tempo pieno, fra le sue scoperte ricorda Gianluca Pessotto, e gli dispiace un po’ che i rossoneri se lo siano lasciato scappare. La storia fra Edy e Lorenzo finì abbastanza in fretta. Dieci anni più in là, nel 1968, si separarono legalmente, ma già prima, dopo la nascita della loro figlia, Patricia, il matrimonio era entrato in crisi. Anche lui aveva ormai appeso i guantoni al chiodo. Aveva cominciato al Milan, nel 1949, «e realizzavo un sogno perchè sono sempre stato tifoso del Milan. Lo ero da ragazzo e quando mi presero mi sembrava di toccare il cielo con una mano. Ho vinto 5 scudetti, 4 al Milan e uno all’Inter, sono stato convocato nel Resto del Mondo e ho conosciuto Lev Jascin, il numero uno di sempre. Sono anche stato suo ospite a Mosca. Un onore». Quando si sposò aveva 28 anni. Edy 24. La parabola discendente cominciò qualche tempo dopo. Andò al Genoa, e poi all’Inter. «Chiusi nel 1963». Cioé, un anno più vecchio di quel che è Gigi Buffon adesso. Ma erano davvero altri tempi. Certe storie e certi amori capitavano solo a Milano, e qualche anno dopo la passione per una ballerina travolse la carriera di Angelillo, attaccante dell’Inter. Ma fra sport e spettacolo nel 1958 facevano ancora i titoli dei giornali la dama bianca di Fausto Coppi e Delia Scala e il pilota della Ferrari Eugenio Castellotti, che si erano conosciuti a Milano, negli studi della Tv: lei era una delle donne più famose d’Italia, 40 film in carniere e tanto teatro, e lui aveva appena vinto le Mille Miglia. Morì nel ‘57 in un incidente sulla Ferrari, mentre lei recitava a Firenze. Castellotti era un marchese. Quando aveva presentato Delia Scala a sua mamma, Angela, lei l’aveva accolta dicendole: «Sembri una cameriera. La cucina è da questa parte». In questo mondo, ancora sospeso nel passato, solo Milano e Roma sembravano affacciati nell’Italia del gossip che stava per venire. Tra lo sport e lo spettacolo si conoscevano tutti, come ricorda Buffon: «Io ero molto amico di Castellotti, avevo conosciuto Delia Scala, e frequentavo Gassman, Mastroianni, Raf Vallone, Walter Chiari e Ugo Tognazzi, e poi Johnny Dorelli e altri ancora...». Chiari e Tognazzi erano accaniti tifosi del Milan, Dorelli dell’Inter. In quei tempi, con quelle giacche così corte e le cravatte così strette, molte cose dovevano succedere e altre capitavano ancora per caso. Edy sognava di fare l’hostess, «per girare il mondo» e finì per sbaglio nei corridoi della Rai incontro al dottor Puntoni. Restò a Milano il resto della sua vita. E invece quando si separarono, Lorenzo partì «per gli Usa, Las Vegas, Filadelfia, New York». Lei è morta 15 anni fa. Era molto silenziosa e timida, proprio come la ricordava Mike Bongiorno. E il grande Mike una volta disse che proprio pensando a lei, a com’erano diverse le ragazze della tv che vennero dopo, lui si era reso conto di «quant’era cambiato il mondo».