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 2011  gennaio 17 Lunedì calendario

Il computer adesso è tra i grandi della storia - Lo chiamarono, profeti­camente, ABC, senza pensa­re che sarebbe diventato, di lì a pochi decenni, l’alfabe­to del nuovo millennio

Il computer adesso è tra i grandi della storia - Lo chiamarono, profeti­camente, ABC, senza pensa­re che sarebbe diventato, di lì a pochi decenni, l’alfabe­to del nuovo millennio. È l’Atanasoff-Berry Compu­ter, il primo computer al mondo, progettato e realiz­zato all’università del­l’Iowa tra il 1937 e il 1942 dai ricercatori americani John Vincent Atanasoff e Clifford Berry. Insieme al­l’Electronic Numerical In­tegrator and Computer (Enica), considerata dagli storici la prima macchina in grado di essere ripro­grammata per risolvere pro­blemi specifici, l’ABC il pez­zo forte della prima mostra­museo organizzata negli Stati Uniti per ripercorrere la storia del computer. L’hanno aperta nel cuore californiano della Silicon Valley, a Mountain View, al­le porte di San Francisco, dove già esisteva il Compu­ter History Museum. Ma questa mostra-esibizione, non a caso denominata «Re­volution: The First 2000 Ye­ars of Computing» ( Rivolu­zione: i primi 200 anni del­l’arte del computer), vuole essere la più aggiornata, completa ed esauriente esi­bizione mai organizzata al mondo in tema di compu­ter. Per allestirla sono stati spesi, infatti, 19 milioni di dollari, e tra i finanziatori vi sono nomi come quello di Bill Gates o della Hewlett& Packard. « Revolution » of­fre uno spaccato di quella rivoluzione di fine millen­nio che ha cambiato il mon­do: dall’ABC, che nell’Iowa occupava un’intera stanza, all’Iphone o all’Ipad. «So­no emblematici dell’ era di transizione dentro alla qua­le stiamo vivendo come ge­nere umano- ha spiegato al New York Times il presiden­te del museo, Leonard J. Shestek - . Dal tempo in cui non vi era alcun computer, al tempo in cui i computer sono dentro a ogni cosa che tocchiamò. Distribuita su 19 sale, la mostra è un viag­gio lungo non più di mezzo secolo attraverso l’evolu­zione di quell’oggetto che più di ogni altro ha cambia­to il modo di vivere contem­poraneo. Chi si ricorda di Commodore 64? Oggi, nel­l’era di Facebook e Twitter, sembra preistoria. Eppure quel computer risale appe­na al 1982 e fu lungo gli An­ni Ottanta la macchina più popolare al mondo. La mo­stra resterà in modo perma­nente a Mountain View. «Ma come 15 anni siamo ap­prodati nella Silicon Valley per dare vita al primo mu­seo di computer - ha detto Shustek - non è affatto escluso che tra 15 anni apri­remo questa mostra a Shan­ghai. Seguiamo l’innovazio­ne, ovunque essa ci porti nel mondo».