Financial Times, 17/01/2011, 17 gennaio 2011
Si è formato un collo di bottiglia nell’export di auto in Cina. Prima funzionava così: navi cariche di auto giapponesi arrivavano in Europa, scaricavano le vetture e ne caricavano di europee, da esportare in Cina
Si è formato un collo di bottiglia nell’export di auto in Cina. Prima funzionava così: navi cariche di auto giapponesi arrivavano in Europa, scaricavano le vetture e ne caricavano di europee, da esportare in Cina. Ma le auto nipponiche e coreane ormai vendono pochissimo in Europa, e le navi devono praticamente ammortizzare su un viaggio solo tutti i costi. Molte non ci riescono, e rinunciano. Svein Steimler, amministratore delegato di NYK Line, la prima compagnia di trasporto navale di auto giapponese, dice che arriveranno meno navi in Europa quest’anno, e questo costringerà a una selezione tra i costruttori europei. Carl-Johan Hagman, direttore esecutivo della norvegese Autoliners Hoegh, ha detto che le esportazioni europee di auto in Cina via mare sono cresciute dalle 20mila unità nel 2000 alle 500mila previste per quest’anno.