Fabio Cavalera, Corriere della Sera 17/01/2011, 17 gennaio 2011
PORCELLANE MADE IN CHINA PER LE NOZZE DI WILL E KATE —
Il colpo è davvero grosso: il royal wedding sarà «made in China» . Gli spifferi di corte dicono che la seta del vestito nuziale di Kate arriverà dall’Oriente postmaoista. E non c’è da meravigliarsi un granché (se mai fosse vero), perché la seta del Celeste Impero è speciale. Notizia curiosa ma non esplosiva. Lo è di più l’altra notizia e cioè che i 900 invitati al ricevimento di Buckingham Palace, dopo il fatidico sì di William con Kate, mangeranno su piatti di ceramica ricamati e rifiniti, guarda un po’, in Cina. E allora, uno più uno: il matrimonio dell’anno nasce sotto il segno del Dragone. È la dinastia degli eredi di Deng Xiaoping che mette il suo rinomato timbro sul simbolo per eccellenza della britannicità, la monarchia Windsor. Sommando il fatto il fatto che in Cina già si producono le copie dell’anello regalato da William a Kate (quello che fu di Diana) e che, sempre dalla Cina, arrivano i gadget in vendita con le immagini di William e Kate, è chiaro che il business dell’unione reale è affare cinese. C’erano la bellezza di 500 aziende di ogni parte del mondo a contendersi l’ordine per l’evento clou di Londra 2011. Il Lord Ciambellano si sta occupando della lista degli illustri ospiti, cosa non semplice viste la richieste e le raccomandazioni che riceve. Un lavoro delicato di diplomazia sotterranea. Ma deve pure prendersi cura di faccende persino più pratiche. Prima ancora che del menù occorre decidere gli addobbi delle tavolate e le stoviglie. E le macchina è partita. Gli inglesi e i Windsor adorano le ceramiche e le porcellane per i pranzi e il tè. Non sono secondi a nessuno. Però, questa volta, si sono guardati attorno e si sono accorti che i lavoratori e le lavoratrici di un’azienda del Guangxi, regione della Cina meridionale, hanno una mano speciale e delicata. È un colosso del settore, il Guangxi Sanhuan Group, con ramificazioni in ben 60 paesi e 8 mila dipendenti. Ed è pure, questa regione, una delle culle dell’arte cinese di modellare e disegnare i vasi. Alla fine ha sbaragliato la concorrenza: il set completo sarà composto da 16 mila pezzi. Su ciascuno di questi pezzi saranno raffigurati i due sposi all’interno di un cuore e con una frase da loro pronunciata. Per ora top secret. I giornali cinesi nel riferire del prezioso appalto vinto hanno pure garantito che gli operai hanno esultato «per la gioia e l’orgoglio» . Bella soddisfazione. Ma che la Cina vada particolarmente di moda sotto il Big Ben è ormai una certezza. Il Dragone, attraverso la Geely di Shanghai, ha salvato e comperato la Manganese Bronze di Coventry, azienda che produce i mitici taxi londinesi, i cab. E ancora il Dragone sta dando un spinta non indifferente al mercato immobiliare londinese visto che tycoon cinesi comperano case e appartamenti nella zone del lusso. Senza dimenticare che nella City i capitali di Pechino affluiscono che è un piacere. Non è un caso che pochi giorni fa il vicepremier Li Keqiang, futuro primo ministro, sia venuto a siglare accordi commerciali nei trasporti e nell’energia per 4,5 miliardi di sterline. Uno shopping straordinario. Il colpo vero, però, è il royal wedding. Anche i Windsor sono clienti del Celeste Impero.
Fabio Cavalera