Roberta Camesasca, varie, 17 gennaio 2011
SPENDERE E RISPARMIARE: DONNE VS UOMINI, PER VOCE ARANCIO
«Siccome ho le mani bucate io i soldi neanche li vedo e mia moglie mi dà la paghetta» (Christian De Sica).
Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio su risparmio e famiglie di ING DIRECT commissionato a GFK Eurisko, il 2011 sarà un anno dedicato al risparmio. Il 9% degli intervistati è convinto infatti che riuscirà a mettere da parte qualcosa in più rispetto al 2010, mentre il 55% si aspetta di risparmiare in ugual misura.
Per otto italiani su dieci risparmiare è difficile. Più della metà degli intervistati (60%) risparmia in media 170 euro al mese, il 42% meno di 200 euro al mese, il 7% arriva a metter via oltre 500 al mese.
Il 60% degli italiani ritiene fondamentale accantonare denaro. Il 24% preferisce spenderlo.
Il 67% delle donne e il 64% degli uomini risparmia per prepararsi al futuro e proteggersi da imprevisti. Il 36% delle donne e il 41% degli uomini preferisce invece destinare i propri risparmi all’istruzione dei figli, alla casa e alle vacanze.
Chi risparmia dichiara di riuscire a farlo adottando specifiche strategie: tagliando spese superflue come abbigliamento e accessori (53%), aspettando i saldi (33%), risparmiando su energia elettrica e acqua (23%), evitando cene al ristorante (23%), passando il tempo libero in famiglia (21%), riducendo le spese per i regali (16%), gestendo in autonomia le piccole riparazioni di casa (12%), portando sul lavoro il pranzo preparato a casa (7%)... Solo il 18% è disposto a tagliare su viaggi e vacanze.
Il 60% degli uomini ritiene importante avere da parte dei soldi ma il 33% preferisce goderseli piuttosto che accantonarli. Le principali spese a cui non si rinuncia sono gli hobby, il divertimento, i motori.
Le più abili a risparmiare sono le donne, maggiormente attente ai piccoli gesti quotidiani e a ottimizzare le risorse. Il 48% risparmia tagliando spese superflue e facendo acquisti durante promozioni o saldi (34%). Tra le spese alle quali non rinuncerebbero solo il 18% dichiara i piccoli lussi e le gratificazioni personali, l’11% l’abbigliamento e il 7% i regali.
Negli Stati Uniti, per il giorno di San Valentino gli uomini spendono in media il doppio delle donne (156 dollari contro 85).
Il 65% degli uomini contro il 61% delle donne preferisce lasciare i soldi sul conto corrente. Il 39% del gentil sesso contro il 35% dei maschi preferisce spostarli su prodotti di investimento.
Interrogati sul costo annuo del proprio conto bancario, la maggior parte degi uomini (il 60%) lo ricorda, la maggior parte delle donne (il 55%) no.
Nella scelta della banca, le donne attribuiscono importanza all’affidabilità dell’istituto (76%) e all’assenza di commissioni o a commissioni basse (75%). Fondamentale anche la semplicità dei prodotti offerti (67%) e la comodità nel raggiungere la banca, qualora si tratti di banca con filiali (67%). Gli uomini, oltre all’assenza di commissioni (71%), prendono maggiormente in considerazione il buon rapporto qualità-prezzo (70%). Anche per loro è importante la semplicità dei prodotti offerti (65%) e la comodità della banca (63%).
L’85% degli uomini contro il 72% delle donne conosce le banche dirette.
«Spendo troppo per i vestiti» (Lilli Gruber).
Ilaria D’Amico confessa di avere le mani bucate quando si tratta di viaggi e di regali agli amici. Emanuela Aureli per scarpe ed anelli. Jessica Alba ha due fisse: i gioielli e i balocchi. L’attrice si chiude per ore da Tiffany a Beverly Hills, approfittando dell’apertura serale, e riesce a spendere cifre a tre zeri ogni volta che entra in un negozio di giocattoli.
Secondo un’indagine di Privalia.com, alla domanda «preferisci una sola maglietta griffata oppure dieci no-logo?» gli uomini hanno scelto in prevalenza la firma, le donne hanno preferito la quantità.
Le donne in una giornata di shopping arrivano a percorrere 4,7 km (due ore e mezza). Gli uomini non resistono oltre i 50 minuti e dopo 2,5 km già si danno per vinti (Fonte: Daily Mail).
Secondo uno studio dei ricercatori della University of Michigan, le differenze tra uomini e donne nello shopping risalgono alla preistoria, quando le donne passavano giornate intere a raccogliere bacche e cibi nel bosco, mentre gli uomini sceglievano una preda ancora prima di andarla a cacciare, in modo da portarsela subito a casa. Così le donne passano ore a cercare l’abito o l’accessorio giusto, mentre gli uomini vanno in un negozio e acquistano quello che hanno già pensato.
«“Shopping”. Per lei: il piacere di fare acquisti. Cosa diversa dalla normale spesa. Presuppone molto tempo e non necessariamente molto denaro da spendere. Comperare è sempre fonte di gioia, ma gran parte del piacere sta nel passeggiare, guardare le vetrine, provare abiti che non si compreranno mai, scovare occasioni… Per lui: è il nome con cui le donne definiscono lo sperpero di denaro. La dichiarazione “Vado a fare shopping” prelude a un pomeriggio disastroso per le finanze familiari…» (da Il Dizionario Lei↔Lui, di Paolo Occhipinti e Serena Viviani).
Paola Perego a Chi: «Purtroppo ho le mani bucate. Ho sofferto tanto per la mancanza di soldi, che ora spendo troppo. Potrei restare senza denaro senza accorgermene nemmeno». Cosa compra? «Scarpe e borse. Perché faccio prima. E poi adoro fare la spesa al supermercato. Ma sono pericolosa: arrivo a portarmi a casa quattro carrelli pieni».
Da un sondaggio della GfK Custom Research, sia per gli uomini (82%) che le donne (83%) la principale ragione per comprare qualcosa è che «ne hanno bisogno».
La busta paga media delle donne è del 21,4% più bassa rispetto a quella degli uomini: 1.221 euro al mese contro 1.553 (nel 1998 la differenza era del 19,1%) (Dati: Bankitalia).
D’estate, gli uomini che rimangono temporaneamente single - in genere, per non più di dieci giorni - spendono in media quasi 60 euro in più rispetto al resto dell’anno, contro i 43 della partner. E questo perché, quando la moglie è in vacanza, l’uomo va di più al ristorante (34,7%), ricorre a lavanderie e tintorie (20,2%) anziché azionare la lavatrice, e prende il cibo al take away (l’8,1%) pur di non cucinare.
Per Natale, le donne non solo hanno fatto più regali degli uomini, 11 doni contro 8, ma hanno speso anche meno: 86 euro per il partner contro i 138 euro che gli uomini hanno pagato per le loro compagne (Indagine Tns International per eBay).
Nello shopping online, gli uomini sono più prudenti delle donne (62% contro il 65%), più propense a lasciare i dati della carta di credito su Internet. I primi però sono pronti a condividere altre informazioni personali in rete, attratti dal contenuto erotico di e-mail o da promesse di guadagno facile (Dati Symantec).
Secondo un sondaggio Visa Europe, per le spese di tutti i giorni, il 47% degli uomini e il 40% delle donne utilizza la carta di credito. Differenze più marcate tra i sessi si rilevano a seconda dei luoghi d’acquisto. Nel negozio sotto casa le donne prediligono i contanti (44%) alla carta di credito (31%), mentre gli uomini preferiscono la carta di credito (41%). Al supermercato il 55% degli uomini paga con la carta di credito contro il 45% delle donne. Al bancone del farmacista la carta di credito è usata dal 33% degli uomini e solo dal 23% delle donne. Le donne scelgono infine di utilizzare i contanti (38%) per ricaricare il telefono mentre gli uomini privilegiano la carta di credito (46%). Senza sostanziali differenze invece gli strumenti di pagamento utilizzati per il vestiario, i ristoranti e le agenzie di viaggio: uno/una su due usa la carta di credito.
«Era d’inverno e le formiche stavano asciugando il loro grano che si era bagnato. Ed ecco che una cicala affamata andò a chiedere loro del cibo. Le formiche le dissero: “Perché durante l’estate non hai fatto anche tu provviste?”. Rispose la cicala: “Non ne avevo tempo, dovevo cantare”. E quelle, ridendo, le dissero: “Beh, se nel tempo estivo cantavi, d’inverno balla”» (Esopo).