Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  gennaio 16 Domenica calendario

CONCUBINE E ALCOL PER SOLIMANO NEL SERIAL TV E LA TURCHIA SI SCATENA IN DIFESA DEL SULTANO - SE

in Turchia per meritarsi la gogna bastava una volta attaccare la figura di Mustapha Kemal, che fu colui che nel 1934 diventò il "Padre dei Turchi" con apposito decreto, oggi è sufficiente infangare l´immagine di un antico sultano. Accade in questi giorni ai produttori del serial Il Secolo magnifico, in cui l´età dell´oro dell´impero ottomano viene raccontata attraverso la vita del sultano Solimano (1520 - 1566) come un´era di loschi intrighi di palazzo e dai costumi debosciati.
La fiction è stata anzitutto strigliata dal potente Rtuk, l´Alto comitato turco per la radio e la televisione, una sorta di locale Commissione di vigilanza, secondo cui la storica telenovela «offende i valori nazionali e morali della società e della famiglia turca». E non è cosa da poco in un paese dove parecchi scrittori sono stati condannati per aver «vilipeso la nazione».
Ma del Secolo magnifico ne ha chiesto la messa al bando anche un´enorme quantità di scandalizzati telespettatori, sostenendo che i loro autori avrebbero fatto meglio a insistere sull´enorme lavoro svolto dal sultano come legislatore (integrò la sharia con una legge intesa a regolare ogni aspetto della vita dello stato), piuttosto che sui massaggi che gli dispensavano le sue concubine nell´hamam del palazzo imperiale. Si sono infuriate anche alcune organizzazioni vicine al governo islamico di Ankara, asserendo che nelle due puntate finora trasmesse Solimano il Magnifico, «uno dei più grandi sultani della storia, viene presentato come un ubriacone e un maniaco sessuale». Quanto al vice premier, Bülent Arinç, egli afferma che «chi osa umiliare tali personaggi, rappresentandoli in maniera sbagliata, merita di essere punito».
In questo sdegnato impeto di nazionalismo storico, non poteva ovviamente mancare chi attribuisce la colpa a potenze straniere. Per l´opinionista Samil Tayyar sono infatti «gli Occidentali che hanno incoraggiato il porno ottomano per indebolire il neo-ottomanesimo», sarebbe a dire il grande ritorno della Turchia sullo scacchiere mediorientale. Infine, contro Il Secolo magnifico è sceso nelle piazze di Istanbul un gruppo di islamici di estrema destra: i manifestanti erano travestiti da giannizzeri, che furono la forza sulla quale poté contare Solimano per attuare le sue riforme e che venivano un tempo considerati l´élite dell´esercito ottomano.
Tuttavia, nonostante le proteste, mercoledì scorso il 35 per cento dei turchi s´è sintonizzata sul canale Show Tv per seguire i primi approcci erotici del giovane sultano con colei che diventerà l´amore della sua vita, la splendida Rosselana, figlia di un pope ortodosso ucraino. «Non mi stupisce, perché da noi ci sono telespettatori che si eccitano perfino se vedono i capezzoli di una mucca», commenta il regista Can Dundar, il quale fu ferocemente attaccato per aver realizzato un documentario su Mustapha Kemal, in cui osò mostrare anche le umane debolezze del padre della patria turca.