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 2011  gennaio 16 Domenica calendario

MUORE A CENT’ANNI L’INVENTORE DEL PENDOLINO

Quando il «suo» treno iniziò a far tappa in qualche stazione, ci sentimmo tutti supertecnologici proiettati ad alta velocità nel futuro prossimo, più bravi dei giapponesi, più avanti dei tedeschi. Era il 1975, ma lui, Francesco di Majo, torinese del 1910, quel treno - il Pendolino - lo aveva inventato almeno dieci anni prima e quell’anno vinse la gara con il Sol Levante al fotofinish.

Ieri Di Majo è morto nella sua casa di corso Massimo D’Azeglio. Sorrideva - racconta il figlio Adriano - aveva pranzato e chiesto il caffè alla signora che si occupava di lui in questi ultimi anni. L’ingegnere della Fiat Ferroviaria che aveva rifiutato con orgoglio il passaggio alla Breda, ha chiuso gli occhi su una vita dedicata alla ricerca, alle invenzioni a quel treno che con un giroscopio «dondolava» sulle rotaie e in poche ore collegava due pezzi d’Italia.

La sua idea fu una rivoluzione: il pendolino fu un salto carpiato per le Ferrovie dello Stato e del mondo, Di Majo aveva realizzato un’intera linea ferroviaria perché il treno che dondola ha il suo binario.

E poi, dopo il Pendolino? «Il grande progetto di mio padre erano i treni che potessero viaggiare con la sospensione magnetica, velocissimi e capaci di consumare pochissima energia». Francesco di Majo dopo il Pendolino è stato docente universitario a Pisa e a Torino, professore emerito del Politecnico, era stato il più giovane ingegnere d’Italia, aveva saltato una classe elementare e una al liceo e ovviamente si era laureato senza neppure un giorno fuori corso. Poi è diventato il più anziano ingegnere emerito del Politecnico.

«Aveva un gran senso dell’umorismo, era sarcastico - racconta il figlio Adriano - ma aveva anche un gran carattere, deciso, diceva quello che pensava. E questo spesso gli ha creato dei problemi». Francesco Di Majo avrebbe compiuto 101 anni tra un paio di settimane. Una delle ultime frasi che ha detto ieri mattina al figlio è stata: «Più uno meno uno». Chissà quale era il progetto che stava sognando.