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 2011  gennaio 16 Domenica calendario

L’ANTENATO DELL’IPAD AVEVA PADRI PIEMONTESI

Se per tre settimane si filma ininterrottamente una pozza d’acqua con un girino, alla fine la pozza conterrà una rana; sarà però impossibile risalire ai due fotogrammi in successione che testimoniano il passaggio da girino a rana. Il paradosso di Cargile è stata la fonte d’ispirazione dei due videomaker torinesi Alessandro Bernard e Paolo Ceretto per girare il documentario «Programma101. Memoria del futuro». Il calcolatore da tavolo realizzato negli anni Sessanta dall’Olivetti rappresenta indubbiamente il progenitore del moderno personal computer, ma è impossibile fotografare l’attimo esatto della trasformazione. La Programma 101, realizzata da un pool di progettisti coordinato da Pier Giorgio Perotto, ottiene un clamoroso successo alla fiera tecnologica mondiale di New York del 1965, portando i principali quotidiani americani a titolare: «Il primo computer da scrivania del mondo». Fino ad allora i computer erano macchine estremamente ingombranti, custodite nelle sale dei bottoni, dove avevano accesso solo poche persone autorizzate, con tanto di camice bianco. Alla fiera di New York, raccontano i progettisti Gastone Garziera e Giovanni De Sandre, protagonisti del documentario, molti guardavano la 101 e chiedevano dove fosse il cavo che la collegava al computer centrale.

«Questo aspetto ci ha permesso di ampliare lo sguardo sulla storia: la 101 segna il passaggio dal Grande Fratello informatico, con prospettive di sviluppo Orwelliano della tecnologia, al computer domestico e all’informatica distribuita. A quasi 50 anni di distanza diventa una metafora interessante per ragionare di Cloud Computing, che trasferendo lo storage di dati e la gestione dei programmi in rete, segna un ritorno allo stato pre 101 - sottolinea Bernard -. Inoltre coi vari personaggi che abbiamo intervistato per realizzare il film ci siamo trovati ad affrontare temi quali l’etica del pc, l’inquinamento informatico, gli aspetti sociali dell’informatica». E così, in parallelo al documentario, che sarà distribuito a maggio su Fox History Channel, è nato il sito www.101project.eu, sviluppato da Docabout, con Csp, Topix, Fondazione Crt e col laboratorio Tecnologicamente. «Internet è stato fondamentale nella realizzazione del nostro progetto - aggiunge Bernard -. Dovendo girare a low budget, abbiamo usato la rete sia per la ricerca di informazioni, sia per archiviare in tempo rale il materiale acquisito e raccogliere i commenti dei visitatori. Inoltre abbiamo usato Skype per realizzare le interviste con i personaggi d’oltreoceano, mescolando così diversi linguaggi filmici: dagli archivi Olivetti all’Hd, fino ai primi piani sgranati delle videochat». E proprio il materiale di repertorio degli archivi Olivetti mostra «La memoria del futuro»: mentre le immagini mostrano una donna che digita sulla tastiera della 101 mentre è immersa nella sua vasca da bagno, in sottofondo una voce premonitrice racconta: «Sarà facile come telefonare, come accendere la televisione, come mettere in marcia l’auto».