varie, 17 gennaio 2011
Paolo Cannì, 30 anni. Di Ragusa, sposato e padre di un bambino di 4 anni, qualche giorno fa era stato licenziato dal supermercato dove lavorava come commesso perché aveva incassato un buono sconto da cinque euro per favore un regalino al figlio
Paolo Cannì, 30 anni. Di Ragusa, sposato e padre di un bambino di 4 anni, qualche giorno fa era stato licenziato dal supermercato dove lavorava come commesso perché aveva incassato un buono sconto da cinque euro per favore un regalino al figlio. Lui s’era rivolto alla Uil e col sindacato aveva fatto ricorso al giudice del lavoro, ciononostante dopo quei fatti era piombato nella disperazione più nera. L’altro giorno andò nella casa di campagna di famiglia, scrisse un biglietto di scuse alla moglie, e si impiccò a una trave. Sabato 15 gennaio in una casa a Santa Croce Camerina, Ragusa.